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getture. Ho veduto nel giornale di Bologna che tu sei costà, l’ho veduto ieri, ed oggi ti scrivo; volevo farlo prima, ma non sapevo dov’eri. Se io ti dicessi che mi ha umiliato assai l’apprendere dai fogli il luogo dove sta la mia amica, io ti direi la pura verità, ma io non ho torti con essa, e posso per questa parte almeno alzare il capo. Quanto t’invidio la Malibran!

A proposito di questa, lessi nella Gazzetta di Francia che a Roma essa non ha incontrato; è vero? Ma se fosse vero, non sarebbe tornata, anzi venuta da Napoli per cantarvi altre due sere. Addio, sai, giorni sono, papà, uscendo di casa una mattina di buon’ora s’incontra proprio innanzi al portone con... Ranieri, che passava in diligenza per tornare a Napoli, e voleva vedere la casa del suo amico; ma non la vide che al di fuori, poichè ricusò tutte le offerte di papà, chè la diligenza non si trattiene qui che per cangiare i cavalli. Ma Giacomo è stato male due volte in Firenze, ed ora è appena guarito.

I miei occhi si chiudono ad ogni istante, poichè ho pianto assai, chè ho perduto... un uccellino cui voleva tanto bene, ch’era il mio amico, e che passava con me molti momenti del giorno.

Tu non hai idea del mio dolore, e della rabbia per tanta contrarietà.

Marianna mia, se tu non mi vuoi bene, addio! — io te ne vorrò sempre.

Non saluto Nina, non saluto i tuoi genitori; io sono adirata con tutti.