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Angelo Arboit, il quale ebbe la bontà di affidarmele.

Da queste lettere in gran parte io tolsi argomento alle mie Note Leopardiane, accolte da autorevoli periodici letterari e da eminenti cultori degli studi sul Recanatese, con una benevolenza che superò di gran lunga le mie stesse speranze; il favore che onorò il mio modesto libretto m’indusse a pubblicare quasi per intero il carteggio, del quale io m’era valso, e che avrebbe potuto portar luce novella su molti fatti, fino ad ora o del tutto ignoti, o mal noti.1.

Ho pensato che sarebber validissimo aiuto per conoscere intimamente la famiglia del sommo poeta delle Ricordanze queste



    Mantovani, vendette le altre carte ad un tabaccaio, certo Pecorini, il quale le distrusse quasi tutte. - Fra quelle erano molti autografi del Giordani, del Leopardi, del Pepoli, del Rosini, del Cagnoli. Andaron sottratte alla strage, diciasette lettere del Giordani, ch’io pubblicai nello scorso anno in un volume, edito dal Battei, di lettere scelte del grande Piacentino, due di Monaldo Leopardi che pubblicai nelle mie Note Leopardiane, e la copia di mano dell’Avv. Brighenti di quasi tutte le lettere a lui dirette da Giacomo Leopardi: di queste, venti sono inedite e vedran la luce fra pochi giorni coi tipi del Lapi insieme con altre, pure inedite del Recanatese, illustrate dal mio egregio e caris- simo amico Prof. Camillo Antona-Traversi.

  1. Vedi anche il mio scritto: Paolina Leopardi e le figlie di Pietro Brighenti, nel Giornale Storico della Letteratura Italiana (Vol. VIII fascicolo 3.)