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— Tu mi cominci, Lionello, un altro dei tuoi meravigliosi periodi.
— Sai tu cosa guadagna Nicoletta, cioè fräulein Violetta? Più di tutti i poeti italiani, compreso Dante.
— Questo lo credo, — risposi.
— Sì, vedi, perchè fräulein Violetta, sotto apparenze anarchiche, nasconde un genio pratico di primo ordine, come ti è dimostrato dal fatto che essa riesce a mantenere il primato in mezzo a un’enorme concorrenza. Ora tu saprai la leggenda che corre sul conto suo: leggenda che ha il sapore dell’assurdo, ma così è. Dimmi, Sconer, tu hai mai veduto fräulein Violetta quando agonizza nell’estasi dei sensi? Non hai mai visto Voluttà, interpretata da fräulein Violetta? Ebbene, essa è Vestale!
— Cioè?
— Cioè di quelle donne antiche, che se non erano di prescrizione, venivano sepolte vive.
— Vergine?
— Press’a poco. Pensa, Sconer, questa donna, che ha sverginato diverse generazioni di adolescenti, è vergine! Cioè passa per vergine, che è lo stesso. “Non vi vergognate, fräulein Violetta, — le abbiamo detto — di questa leggenda che corre sul vostro nome?„ “Voi conservate