Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/72

Aub — 30 — Aut

dole propria vuol dire vivere, evolversi seguendo tutte le impronte e gli impulsi esterni, significa corrompersi, che è preparazione al finire.»

Au bout des ressources: fr. a corto di spedienti. In mancanza di meglio.

Audiatur et altera pars: si oda anche l’altra parte: sentenza giuridica divenuta anche popolare; leggesi in Seneca, Medea, atto II, scena 2, v. 199. Vi corrisponde il motto nostro volgare: bisogna sentire anche l’altra campana, cioè per pronunciare un giudizio equo conviene ascoltare ambedue le parti contendenti.

Audiendum verbum (ad): lat. ad ascoltar la parola, e intendesi, spesso in senso faceto, per ascoltare parola di avvertimento, di esortazione, di correzione da parte di superiori e preposti.

Audizione: nel linguaggio musicale e teatrale così è chiamato l’atto dell’udire un’opera od un cantante: dal lat. audire.

Au grand complet: modo di dire francese non infrequente, come ad es. «ieri sera ebbe luogo la prova generale dell’inaugurazione, con esito soddisfacentissimo. Il teatro presentava un magnifico colpo d’occhio. Tutta l’eletta schiera di dame e di cavalieri era au grand complet. La baronessa... offerse uno splendido servizio di rinfreschi agli invitati.» E poteva essere non splendido?

Auna: antica misura francese (aune) di poco superiore al metro. Dal lat. ulna, parte del braccio.

Au revoir: arrivederci, arrivederla. La gente mondana così dice spesso, come dice adieu, non addio.

     Era già l’ora che volge il desio
          ai naviganti e ’ntenerisce ’l core
          lo dì ch’han detto a’ dolci amici addio.

Leggi in quella vece adieu e vedrai bell’effetto!


Aurica: vela di forma trapezoide, come randa e contro randa.

Auri sacra fames: emistichio del famoso verso di Vergilio (Eneide III, 57) ove racconta di Polidoro, giovanetto figlio di Priamo, trucidato dal genero Polinestore per averne gli affidati tesori. Quid non mortalia pectoru cogis auri sacra fames! (a che tu non costringi i mortali, orribile cupidigia dell’oro!) Ma il sacra fames è intraducibile.

Auscultare: latinismo usato dai medici, e significa diagnosticare le malattie dai rumori interni delle viscere. Lo stetoscopio è il nome dello istrumento, specie di piccola tromba acustica che usasi a tale uopo.

Ausilio: lat. auxilium = aiuto, è dal Petrocchi notato fra le voci antiche e fuor dell’uso, laddove questa voce oggi è spesso usata, o parendo aiuto termine di troppo volgare o volendo con ausilio significare non solo l’aiuto, ma il conforto, l’approvazione, il sussidio materiale e morale.

Aut aut: lat. o, o cioè «delle due l’una» e dicesi quando si voglia indurre altrui a concludere, con forza di dilemma.

Aut Caesar, aut nihii: o Cesare (Imperatore) o niente. Motto di Cesare Borgia. «Nominis sui omen secutus, superbum vexillis titulum, Aut Caesar aut nihil inscribi iussit; quod Sanazarius versiculis haud tamen satis salsis redarguit»:

          Aut nihil aut Caesar vult dici Borgia: quidni?
          Quum simul et Caesar possit et esse nihil.

Così Anton Maria Graziani nel Theatrum historicum de virtutibus et vitiis illustrium virorum et foeminarum. (Francofurti, 1661; Altro epigramma in proposito è il seguente di Fausto Maddalena Romano:

          Borgia Caesar erat, iactis et nomine Caesar,
          Aut nihil aut Caesar, dixit: utrumque fuit.

Motto che è superba reminiscenza del detto di Giulio Cesare: volere essere primo, sia pure in un villaggio delle Alpi, che secondo in Roma.


Auto: è prefisso che si trova in grandissimo numero di parole, specie neologiche; e si presta egregiamente a formare tutte quelle voci che vogliono indicare cose la cui azione si sviluppa da forze interne e congenite o apparentemente tali. Cotesto auto e il pronome greco αὐτός che significa egli stesso, il medesimo, già nell’antica e mirabile lingua greca usato per formare moltissime parole che significano l’operazione del soggetto sul soggetto stesso.

Auto: felice abbreviazione che in Francia