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Sí, sí, portavo il sacco a gli zuavi e battevo le mani ieri a’ Turcòs: oggi i miei bimbi gravi si vestono da ulani.

Carducci, Canto dell’Italia che va in Campidoglio.

Turf: vale in inglese zolla erbosa., indi campo delle corse. Voce dello sport., accolta nel nuovo francese e... da noi.

Turista e turismo: neol. che, per quanto spiacenti, i diz. dovranno accogliere. Ad es. la fiorente istituzione milanese del Touring (Tourmg-Club) ne ha diffuso popolarmente il nome e la scritta sino nelle piú remote borgate d’Italia. «Perchè tale bella Istituzione che insegna e aiuta a viaggiare congiungendo insieme diletto, sapere, economia, non prese nome italiano?» Questa vana domanda potrebbe farsi l’ingenuo purista, non il savio che conosce l’indole e la storia del popolo italiano, e non si accontenta di vedere un fatto singolo con la lente, ma i fatti singoli coordina alle cause. Turista è il viaggiatore per diletto: diletto che gli stranieri insegnarono a noi, popolo sedentario e poco amico della geografia, ben si intende all’etá nostra contemporanea, diletto cui favorirono i mirabili mezzi moderni di trasporto, individuali e collettivi: biciclette, automobili, treni di lusso, grandi piroscafi, etc; diletto cui la passione per lo sport diede il fascino della moda. La voce è inglese, tourist^ accolta in Francia in touriste: voce internazionale adunque e germogliata sul ceppo greco-latino (cfr. TÓQvog., tornus., tour., tornio., torre (?)). Qualche purista propose giramondo., viaggiatore alla pedona. Ma chi se ne vale? e poi vi corrisponde? Il carattere tipico del turista è reso assai bene in questo grazioso quadretto veneziano di Ippolito Nievo (schietta e nobilissima giovane anima italica!):

Il touriste.

Vien duro da Marsiglia

Colla sua guida in tasca

Ed in Piazzetta casca

Illustre oltramontan. Fiuta San Marco, sbircia

La scala dei Griganti,

Compra un paio di guanti,

Si sdraia da Florian.

Carezza un po’ la morbida

Rivista de’ due Mondi,

Guarda il Corso dei fondi,

Paga il cigarro e il the. Reduce a bordo, parte

Squartando una bistecca. — Venezia dalla Mecca

Ei non distingue affé.

Dalle Lucciole.

NB. A Bologna ci fu nel maggio 1904 un’’Esposizione Turistica e fu inagurata dal re, da un cardinale, da un sindaco radico-repubblicano, da un poeta (0. Guerrini), etc. C’erano tutti. Non rimane che la Crusca a sanzionare la parola, quando arriverá alla lettera T. Se pure non arriverá in questo frattempo qualche letterato di grido a muovere guerra a turismo e turista come giá capitò alla parola reclame., la quale, però, guarita del greve colpo, volve sua spera e beata si gode.

Turistico: V. Turista.

Turlulú: voce viva familiarmente per sciocco., baggeo. Cfr. il francese tourlourou. Turlulú è voce antica, notata in questo senso nei vecchi lessici.

Turlupinare: ^er raggirare., imbrogliare etc. è voce nuova e comune: dal fr. turlupiner che nel francese moderno vale se moquer., taquiner. Tale verbo deriva da Turlupina sopranome dell’attore comico francese Leprand, del secolo XVI; onde turlupin = mauvais plaisant. (Chiamavansi altresí Turlupins una specie di eretici dei secoli XIII e XIY, diffusi in Francia, Paesi Bassi, AUemagna, che a modo di cinici sostenevano non doversi aver pudore di checchessia, tutto essendo naturale, cioè fattura di Dio). 1 Turno: per vicenda., volta, giro., toccare {tocca a me), è il fr. tour. Arzigogolare su la comune origine latina (cfr. tornio) — cosa comune alla piii parte delle voci francesi — non toglie che sia gallicismo, ma di quei gallicismi cosi vivi ed usati che è inutile riprendere. Nel modo proverbiale chacun á son tour (= un po’ per uno non fa male a nessuno), riprende la forma e il suono francese. Certo è però che il popolo umile non dice turno., e un purgato scrittore sfugge tale voce.

Turtle soup: voce inglese che vuol dire