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Tac — 475 — Tai

acceleramento del ritmo nei battiti cardiaci: sintomo che si manifesta in moltissimi casi di affezione del sistema nervoso, delle vie respiratorie o digestive o dell’apparecchio circolatorio: brachicardia è il nome del fenomeno opposto.

Tàccola: per lo più al plurale: nome regionale (Lombardia), dato ad una varietà di piccoli piselli di cui si mangia anche il tenero baccello. | Tàccola, poi, vale cornacchia (corvus monedula).

Tacitare: pagare i danni, eliminare una parte in causa con qualche compenso. Voce ripresa dai puristi come «maniera strana» (Rigutini) per pagare, soddisfare. Non esce dal gergo curiale e dei ragionieri.

Tael: così scritto secondo la scrittura francese che noi seguiamo nei nomi orientali, è nome di moneta cinese. Sono pezzi di puro argento, in forma di barca o di cappello da prete, bollati dal governo, il cui valore e volume variano dai cinque ai seimila taels. Il valore di un tael è circa L. 3.50 di nostra moneta.

Taffetas: il più semplice tessuto di seta, derivante dall’incrocio alternato dei fili d’ordito con quelli di trama; per camicette, per fodere, per sottovesti oggi usatissimo. In italiano v’è taffettà e taffetà, in ispagnuolo tafetan, in inglese taffety, etc., dal persiano taftah. Voce del resto divenuta italiana e antica, qui registrata solo perchè la moda, ripeto, porta a pronunciare e scrivere alla francese: es. taffetas changeant. Nel senso di seta spalmata di materia medicamentosa per ferite, si dice anche in Firenze drappo inglese.

Tafofobia: ([testo greco] = tomba e [testo greco] = paura) neol. del linguaggio medico: terrore, ossessione: della sepoltura, d’essere sepolto vivo. V. Fobia.

Tagliamare: term. mar., quel pezzo di costruzione, posto davanti alla ruota di prua. È il primo che fende le acque.

Tagliando: (da tagliarsi) comunemente al plurale. Voce abusiva e brutta del linguaggio commerciale e di Borsa, invece di cèdola. V. Participio di necessità e Coupon.

Tagliare: nel gergo dei giocatori in Romagna vale giocare alla bassetta, specie di faraone (giuoco d’azzardo), e ciò per l’uso del tagliare il mazzo delle carte in vece di alzarle.

Tagliare i panni addosso: familiarmente vale esercitare la maldicenza. I diz. recano tagliare le legne, le calze, la giubba.

Tagliar la testa al toro: risolvere la questione con argomenti e mezzi decisivi, che non ammettono riscossa o replica. Tale colpo negli antichi tornei contro il toro era definitivo, onde la locuzione.

Tagliata: antica e bella nostra voce: movimento tradizionale della scherma italiana, pel quale rasentando con la propria la punta dell’arma nemica, si colpisce l’avversario al petto in fuori. Questo colpo oggi è detto francesemente coupé (fioretto e spada).

Tagliatelle: plurale delle così chiamate, celeberrime, tajadèl di Bologna: piatto egregio e succulentissimo, che in Romagna ha gran voga, ma solo in Bologna raggiunge talora la perfetta eccellenza. È una minestra asciutta, fatta con la sfoglia di uova e farina, condita con un intingolo di carne, fegatini e parmigiano: se ne fanno di larghe e verdi col succo degli spinaci o di altre verdure. Il nostro Folengo pur le celebra, se non erro, nel suo Baldo. Cfr. il citato bel libro di cucina dell’Artusi. Altrove, più toscanamente, tagliatelli o tagliatini. V. Risotto.

Taglierini fatti in casa o in famiglia: locuzione nostra familiare: «affari brigati prima e combinati fra i cointeressati, quindi fatti palesi al publico, come la cosa più naturale, equa e spontanea del mondo.» V. In famiglia.

Taglio (vini da)': così sono chiamati quei vini che hanno in esuberanza uno o tutti questi tre componenti: àlcole, estratto secco e sostanze coloranti. Servono a tagliare, cioè a correggere con opportune norme, i vini detti leggieri. La Puglia offre eccellenti vini da taglio che hanno larghissima esportazione.

Taille: per «conformazione della vita, della persona» è voce francese, usata talora per vizio giacchè in italiano taglia vale press’a poco lo stesso, inoltro v’è la parola vita, vitina che corrispondo al senso del francese taille.