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pag. 230, nell’Appendice nell’Epistolario, ed. Barbera 1878, e deve esser nel vero. Se poi è uguale al francese, ciò è per l’affinità tra le due lingue.
Sosie: fr., Sosia, nome di un personaggio da commedia, dato per estensione in Francia ad ogni persona che abbia con altri molta rassomiglianza.
Sostra: voce milanese per negozio o deposito di legna e carbone. Sostraio, il mercante di detto combustibile. Bracino, in Toscana è il venditore della carbonella.
Sotnia: voce russa = centuria, centinaio. Es. una sotnia di cosacchi.
Sottaniere: V. Puttaniere.
Sotto: nelle locuzioni così frequenti come sotto questo rapporto, sotto questo aspetto, etc., dai puristi riprendesi come francesismo. «Dicasi in o per e ogni cosa sarà a suo posto», Fanfani. Ma sia pur francesismo, egli è che questo sotto viene oramai così sotto mano e pronto che dire in o per è oggetto di riflessione.
Sotto-eccellenza: così — con vocabolo lepido — sono denominati nel linguaggio familiare della politica i «sotto segretari di Stato», poichè pure a costoro, sotto il ministero Crispi, fu esteso l’onore di fregiarsi come i Ministri del titolo di Eccellenza. Essendo sotto segretari, sono anche sotto-eccellenze.
Sotto il velame delli versi strani: noto verso di Dante (Inf. IX, 36) ripetuto per significare sotto l’allegoria, o simili.
Sotto l’usbergo del sentirsi puro: sublime verso di Dante (Inf. XXVIII, 117), ove pur si accenna alla coscienza, cui basta la propria sanzione, nè ha bisogno di testimonianza o approvazione umana: divenuto luogo comune.
Sottomarino: agg. fatto sostantivo per indicare quelle navi (si è tuttora nella via degli esperimenti) le quali possono navigare sommerse, e sono ideate e costrutte solitamente a scopi di guerra.
Sottomettersi o dimettersi: dilemma non infrequente nel linguaggio politico: osso primieramente fu usato dal Gambetta in un discorso politico contro il Governo del Maresciallo Mac-Mahon: Quand la France aura fait entendre sa voix souveraine, croyex-le bien, messieurs, il faudra se soumettre ou se démettre (Journal des débats, 18 agosto 1877).
Sottovento: V. Sopravento.
Soubrette: voce francese di origine incerta: la servetta della commedia.
Soufflé: termine fr. di cucina, gonfio, montato; es. omelette, beignet soufflé. Cfr. le nostre voci gonfietti o gonfiotti, pezzetti di pasta dolce che fritti, rigonfiano. V. Tortello.
Souffleur: voce francese, talora usata abusivamente, pel solito vezzo, invece di suggeritore (non del teatro). >Es. «E non occorre dire che l’imperatore la rappresenta a perfezione [la parte] e assolutamente senza bisogno di souffleur».
Souffre-douleur: dicesi di persona esposta alle beffe o alle fatiche o agli strapazzi. Es. Questo scolaro è il souffre-douleur dei compagni». Vittima, capro espiatorio sono le voci nostre; ma fra la gente mondana la parola francese non è rara.
Soupe à la santé: nel linguaggio dei nostri alberghi e trattorie occorrerà frequente di sentirsi offrire una soupe à la santé. È la solita minestra di ripiego, e, quanto alla locuzione, è una frase francese di fabbrica — dirò così — nazionale, come è spiegato alla parola Santé. In un buon libro di cucina questa minestra è chiamata brodo con erbucce.
Souplesse e souple: voci francese di largo uso in un certo gergo mondano. Con esse si possono recitare le esequie a molte parole italiane, come agile, flessibile, molle, elastico, scorrevole, soffice e relativi nomi. Così udii dire: «Non ha la souplesse nello scrivere. Le gomme delle biciclette perdono la loro souplesse. Quella signora ha la capigliatura molto souple», etc. Poi si finisce col trovare che l’italiano non ha voci corrispondenti!
Soutache: fr., treccia, spighettina, cordoncino, passamano, gallone per abiti.
Souteneur: voce del gergo francese, non ignota fra noi: celui qui viti aux dépenses des prostituées et quon appelle ainsi par ce qu’il est censé les soutenir quand elles sont insultées... I dialetti nostri sono ricchi di voci molto di tale senso, che sembrano troppo plebeo per assurgere al linguaggio corrente e comune. Supplisce