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cino alla straniera. | Punch indica anche una specie di pastrano senza maniche e mantellina.

Pulcre, bene, recte: bello, bene, benissimo. Orazio, Arte Poetica, 428.

Puleggia: fr. poulie, dall’ingl. pulley, rad. pull = tirare, è voce dei meccanici più usata che le nostre caruccola e girella. Notata da antico ne’ lessici nostri.

Pull: nelle latrine ad acqua (water-closet) dette dal popolo lombardo inglesi, sul manico della catenella per ismuovere la pila dell’acqua, è scritto pull in luogo di tira, e sono fabbricate in Italia. «Notate anche codesto?» altri può chiedere. Certo sono inezie, ma come indice e sintomo, servono anche le inezie.

Pullmann: nome dato a speciali vetture ferroviarie, lunghissime, di gran lusso, comunicanti fra di loro e così bene posate su le ruote che lo scotimento o rullio del treno vi è minimo. Il nome proviene dall’inventore americano. Pullmann city è nome di un sobborgo di Chicago (Stati Uniti) ove sono lo officine di queste carrozze. V. Sleeping-car.

Pulvis es: sei polvere. V. Memento mori e cfr. il motto d’Orazio, (Odi IV, 7, 16): Pulvis et umbra sumus.

Punica fides: lat., fede cartaginese, cioè mancanza di fede. Antichissima locuzione sopravissuta sino al dì d’oggi.

Punta: nella locuzione fare una punta per spingersi in armi sino ad un dato punto estremo, è voce del linguaggio militare, tolta dal fr. faire une pointe. Dare una scappata è altra cosa e non si dirà certo di milizie.

Puntata: «è voce tutta nostra ed è, pare a me, ben formata» (Rigutini). Usasi per indicare un fascicolo di periodico o di opere in corso, stampato a fascicoli; cioè quel tanto di fogli che il legatore ferma con un punto.

Punti neri: cioè segni furieri di sventura: locuzione metaforica di probabile provenienza francese, points noirs, attribuita a Napoleone III in un suo discorso del 26 Agosto 1867: Depuis quatorxe ans beaucoup de mes espérances se sont réalisées. Gependatd des poinis noirs sont venus assombrir notre horizon.

Punto: nelle note locuzioni punto di vista, punto d’appoggio, punto culminante, punto di partenza, punto d’onore, ricorda ai puristi i modi equivalenti francesi point de vue, point d’appui, point culminant., point departage, point d’honneur (forma tipica di puntiglio al tempo di Luigi XIV, fra gentiluomini, cagione di infiniti duelli. «Senza sfide! Senza bastonate! Addio il punto d’onore». Manzoni, Promessi Sposi, cap. V). E aggiungi: punto critico = momento tipico e difficile (point critique), punto morto (point mort) sì in meccanica che in senso morale, punto interrogativo (un) = un’incognita, il lato cioè di una questione proposta come una domanda, ma su cui sembra difficile arrischiare il giudizio. Dicesi anche di persona. Tutti questi punti, quale ne sia la loro origine, sono sanciti dall’uso. | Punto: nel ling. mar., indica il luogo occupato dal bastimento in mare: onde la locuzione fare il punto = determinare coi metodi della navigazione stimata o dell’astronomia nautica l’incrocio (punto) della longitudine e della latitudine. | Punto nel linguaggio di Borsa indica la unità di moneta legale (lira, marco, corona). Es. la rendita è ribassata di un punto.

Punzonare e punzonatrice: da punzone, voci ristrette al linguaggio dei meccanici.

Pupa: per bambola, pupattola, e dal puro latino pupa: dicesi in Romagna, nel Lazio e in molti paesi dell’Italia centrale. Dicesi anche di donna stupida ancorchè appariscente. Pigotta in milanese. Pupo in dialetto romanesco significa anche bimbo piccino, lattante.

Pupazzettare: disegnare pupi o pupazzi o pupazzetti, specie di caricature tirate giù alla brava, ne’ giornali. Il giornalismo romano ebbe rinomanza per cotale genere di vivaci satire, al tempo dei Ministeri Deprotis e Crispi specialmente.

Pupo: V. Pupa.

Pur che il reo non si salvi, il giusto pera: verso sontenzioso del Tasso, Gerusalemme Liberata, II, 12, rimasto popolare.

Puree: voce di incerta etimologia francese: alcuni la vogliono derivata dal verbo purer, purificare, e mi pare più probabile, altri da porrata, (cfr. porrum, legume