Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Pan | — 355 — | Par |
grands hommes la patrie reconnaissante. S. Croce in Firenze (V. Foscolo, Sepolcri) è il nostro gran Panteon. A Londra, l’Abbazia di Westminster. Il tempio Romano di Agrippa o la Rotonda, accogliendo le salme dei re sabaudi, da taluno considerasi come Panteon, secondo il senso francese. La grafìa Panteon parmi poco dell’uso.
Pantografo: da [testo greco] = tutto e [testo greco] = scrivo: strumento che serve a copiare meccanicamente i contorni di qualunque disegno sia in grandezza naturale sia in altra scala. Tale istrumento era già noto in Roma nel 1631. Fu poi perfezionato in Francia.
Papà: V. Mamà. Bellissima per ironia è la locuzione figlio di papà per indicare il titolo più ragguardevole che taluni giovani hanno per ottenere privilegi, uffici ed onori, cioè l’essere figlio di un padre illustre o, meglio, potente. È il meno giusto, anzi il più ingiusto dei diritti ereditari, di cui tanto oggi si discute. La nostra vita publica, a base di clientela e di dinastie private, è ricchissima di questi figli di papà, saliti come zucche in alto, e senza fatica! Il Giraud, noto e mordace commediografo, intitolò una sua commedia Il figlio del signor Padre, ma la locuzione deve essere di formazione popolare.
Papa: nel gergo francese vale come bonario, tranquillo popolano o borghese. Ricorre in papà nelle nostre traduzioni da quella lingua.
Papabile: dicesi del cardinale che è in predicato di divenire papa: fr. papable.
Papaina: (pepsina vegetale, sangue vegetale) fermento che si ricava dal succo della Carica papaya, L., grosso albero originario delle Molucche. Usasi in medicina. Come la pepsina animale scioglie l’albumina e la fibrina, facilitando così la digestione.
Papa Nero: nel gergo politico: il generale dell’Ordine de’ Gesuiti.
Papa rosso: voce del gergo politico per significare il grande Maestro, o capo supremo della Massoneria. V. Massone.
Papaveri (alti): le persone di maggiore autorità e potenza, che fanno il sereno e la pioggia. Riferimento all’antica leggenda romana di Taruinio il Superbo, che al figlio Sesto insegnò, per un messo, in qual modo farsi tiranno di Gabio. Il messo troncò nel giardino i più alti papaveri, simbolo de’ cittadini più cospicui che doveano esser tolti di mezzo. Cfr. Erodoto e la risposta di Trasibulo a Periandro.
Papelillo o papelito: voce spagnuola, sigaretta.
Pàpera: lett. la «giovane oca:» nel linguaggio teatrale è l’errore del comico nel pronunciar le parole, specie con iscambio ridicolo delle sillabe. Es. Infelice! Il beveno velesti, per il veleno bevesti. Cfr. l’altra nota e comune locuzione prendere un granchio.
Paper-Hunt: voce inglese dello sport, che vuol dire: caccia alla carta. È una caccia finta, in cui un cavaliere facendo le veci di volpe o di altro animale, parte prima e lascia traccia di sè con lo spargere pezzi di carta: gli altri inseguono.
Papeterie: voce francese abusivamente usata per indicare la cartella ove sta, l’occorrente per iscrivere.
Papillote: voce fr., tradotta in papigliotti, indica i diavoletti in cui le donne arricciano i capelli. Deriva dal papillot, forma antica di papillon, latino papilio = parpaglione (farfalla).
Pappa fatta: locuzione familiare specie in unione ai verbi trovare, volere. Dicesi di chi desidera i benefici senza sobbarcarsi alla fatica necessaria per conseguirli.
Paprica: ted. Paprika, è il pepe rosso di Caienna, fornito dai frutti del Capsicum fructescens, L., originario d’America e, in commercio, da alcune specie di peperoni (Capsicum annuum).
Papula: lat. papula = bolla, pustola: lesione semplice della pelle, determinata da un’elevazione di forma e dimensioni variabili, di colore solitamente roseo, formata da una infiltrazione della superficie della pelle. Scompare dopo alquanto tempo senza lasciar cicatrice.
Para: (gr. [testo greco] = fuori, al di là) prefisso usato in patologia per indicare uno stato contrario alla salute e alla norma: es. paralexia, paralisi, paranoia, etc.
Para: è il nome dato alla miglior specie di caucciù o gomma elastica. Preparasi nella Colombia, specialmente, ed è a sottilissimi strati fogli.