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osmotico, formatosi manifestamente sul francese osmotique.

Osmotico: fr. osmotique. V. Osmosi.

Osservare: vi faccio osservare o vi osservo che in luogo di vi avverto, vi dico sono modi che spiacciono ai puristi.

Ossessione: dal lat. obsequor, quindi quasi «persecuzione»: nel linguaggio medico vuol dire turbamento della volontà che si osserva ne’ degenerati. Consiste in una idea fissa, timore o impulso indomabile, che si impadronisce dell’infermo ancor che questi sappia por coscienza di questo dominio cui deve soggiacere: onde ne deriva angoscia grande che solo cessa con l’ubbidire all’impulso. Familiarmente ha più mite senso. Ossesso, in antico, valeva indemoniato.

Ossificazione: produzione casuale dì tessuto osseo a detrimento di un altro tessuto (fenomeno patologico).

Ossigenata (acqua): H2 O2 o perossido d’idrogeno: fu scoperta da J. Thénard nel 1818. Ha azione analoga al cloro, decolorante e disinfettante. Nota alle signore per variare il colore dei capelli in tinte auree.

Osso-buco: (milanese oss bus), nome di vivanda in umido, fatta col garretto dei vitelli giovanissimi. Piatto milanese, noto altresì alle altre cucine d’Italia.

Ostacolare: per impedire è voce neologica (anzi «vociaccia», Rigutini) degli uffici e dei giornali. Non è in francese. Per bizzarria, nel verso dantesco:

non impedir lo suo fatale andare

sostituisci ostacolare e udrai bel suono!

Ostello: per casa, albergo, palagio è posto dal Petrocchi fra le voci fuor d’uso. E va bene! leggesi però, sia pure in poesia, nel Manzoni, Natale:

                                        ad Efrata,
                    vaticinato ostello,

nel Carducci, forse con voluto francesismo, trattando di cose di Francia, Ça Ira:

Su l’Ostel di Città stendardo nero,

nel Leopardi (A Silvia):

D’in sul verone del paterno ostello.

Ostello, (fr. hôtel), è una dello tante voci alla francese che per la mescolanza delle lingue romanze nel trecento e nel duecento, abbondano nella prosa classica antica. V. Hòtel.

Ostensibile: brutta voce degli uffici, dai fr. ostensible (lat. ostèndere), in it. visibile.

Osteo: gr. [testo greco] = osso, in medicina è prefisso componente di un numero grande di vocaboli di cui ecco alcuni (Cfr. ogni buon dizionario medico): osteologia = parte dell’anatomia che tratta della ossa, osteoide = attributo di speciali tumori, osteoma = tumore formato da tessuto osseo, osteoclasia = metodo terapeutico che consisto nel correggere corte deformità delle ossa e delle articolazioni, sia con isforzo manuale, sia col sussidio di speciali istrumenti, osteoblasti = cellule che sì trovano nel midollo dell’osso e del periostio ed elaborano la sostanza ossea (da [testo greco] = germoglio, pullulo, nasco), osteoperiostite = infiammazione acuta o cronica del periostio e dell’osso sottoposto, osteoporosi = rarefazione del tessuto osseo, detta anche osteomalacia senile, ostemalacia = malattia assai rara del sistema osseo, che appare talvolta nelle donne dopo parecchi parti: caratterizzata clinicamente da un rammollirsi delle ossa, ed anatomicamente da un riassorbimento dei salì calcarei della sostanza ossea.

Osteriggio: term. mar., specie di abbaino con vetri, difeso da grate di ottone, posto in coperta, e serve a dar luce agli alloggi sottostanti.

Ostile: (lat. hostis = nemico publico), «dicesi di atto e parola non di persona». così il Tommaseo. Certo ostile, ostilità, ostilmente sono di que’ latinismi pervenutici da assai tempo per via del francese hostile, hostilité, hostilement e oramai entrati nell’uso. Ben nota però il Rigutini dicendo che il popolo ignora tali voci.

Ostrega, ostregheta: nota esclamazione veneziana che verosimilmente nasconde quella così comune, ma blasfema di ostia. Cfr. Bio, Cribbi, Madosca, etc.

Ostruzionismo: ingl. obstructionism, dal lat. ob-struo, che letteralmente vuol dire: fabbricare di rimpetto, chiudere, sbarrare, ostruire. Metodo di lotta nei