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tatori e i pantomimi. Annibal Caro chiamò con tal nome certi suoi sonetti burleschi contro il Castelvetro.
Mattanza: la grande uccisione dei tonni che si fa in quella singolare pesca. Dallo spagnolo mactanza, lat. mactare = sacrificare, uccidere.
Mattatoio: macello publico.
Mattinale: per mattiniero è versione del francese matinal. V. suffisso ale.
Mattinata: per spettacolo diurno è versione del francese matinée, con la quale parola indifferentemente si alterna. Mattinata nell’italiano classico è la canzone del mattino, come serenata la canzone della sera, onde il bel verbo morto mattinare.
Mattoide: che ha del matto, neol. scientifico del Lombroso, divenuto popolare, specie includendovi idea di alcuna genialità. V. Oide.
Mauser: nome di uno speciale fucile a retrocarica, dall’inventore Guglielmo Mauser (1834-1882) di Oberndorf.
Mauve: malva, ma nel linguaggio della moda per varie ragioni, non esclusa quella che si copia come vien viene dai giornali stranieri, si antepone dire il colore di una stoffa in francese: mauve, ciel, bleu, etc. sopprimendo la voce colore e il segnacaso. Certa gente elegante che si riempie la bocca con «un bell’abito mov», sapesse almeno di aver detto semplicemente malva.
Mayonnaise: la voce fr. s’alterna con la traduzione maionesa o maionese, nome di salsa per condire i pesci lessati e le carni fredde. Si prepara così: si frullano i tuorli d’uova (uno per persona è d’assai) fin che sono diventati candidi e spumosi, poi frullando sempre, vi si stilla olio fine d’oliva quantum sufficit, succo di limone e sale poi. Secondo alcuni lessicografi mayonnaise è corruzione di bayonnaise, della città di Bayonne. Altri scrive mahonnaise, dalla città di Mahon.
Max: Massimiliano: diminutivo tedesco non infrequente. V. Jean e Marie.
Maximum: superlativo neutro latino, venutoci dalla Francia per indicare il più alto grado a cui possa essere portata una cosa: nel computo delle pene, il limite massimo a cui si possa arrivare: similmente dicesi, in opposito senso della parola minimum. Il Petrocchi registra tali gallicismi. Il Rigutini non li nota nè meno. Al Fanfani la veste latina li fa parere latinismi, e però li tratta con relativa benevolenza.
Mazurka: noto ballo di origine e nome polacco. Il tempo forte, cioè il primo dei tre tempi, è segnato con fiero batter di tallone, specie presso gli Austriaci e gli Ungheresi. Divenne di moda a Parigi al tempo del secondo Impero: presso di noi ballo e nomi popolari. La forma it. di mazurca mi pare meno comune.
Mazziniano: seguace delle idee del Mazzini. Talora intendesi per cotesta parola il republicano rigido nelle antiche formule, che poco si è evoluto nella modernità. N.B. Non dimenticare, comunque sia, che G. Mazzini, diede — più di ogni altro — vita e coscienza nuove a questa antica patria.
E un popol morto dietro lui si mise.
Mea culpa, mea maxima culpa: per mia colpa, per mia somma colpa, lat. della liturgia della messa, divenuto comune.
Mechitarista: appartenente alla congregazione dei mechitaristi, congregazione monastica e letteraria degli Armeni, che ha sua sede principale in Venezia, isoletta di S. Lazzaro o degli Armeni. Ne fu fondatore Pietro Mechitar (1676, 1749) ed è riconosciuta dal Pontefice.
Medaglia di presenza: Vedi Gettone.
Medaglia o medaglietta: la medaglia d’oro, contrassegno dei deputati: usasi familiarmente por la stessa deputazione, ufficio, onore del deputato. «Es. aveva già 25 anni di medaglietta, quando per la prima volta salì al seggio presidenziale».
Medela: latinismo per medicina, rimedio.
Me de mi: mio di me. Sogliono talora i milanesi ripetere, quando parlano il dialetto, il concetto del possesso prima con l’aggettivo, indi col genitivo possessivo. Questo particolare del linguaggio potrebbe