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La cantata si stampa poi anche per telegrafo o per telefono. Il publico, sovrano che inghiotte tutto, anche i serpenti — compra, legge, crede. Tale costumanza giornalistica è, come ho detto, di origine straniera, e se è indizio e prova del progresso nell’arte del fare il giornale, non è certamente indizio del trionfo della modestia e della semplicità: le quali, a onor del vero, furono doti di cui andarono adorni i nostri italiani, veramente celebri e grandi. Anche per questa ragione l’interview non potea esser d’origine italiana. Ovvio poi è l’intendere come col mezzo dell’intervista possa farsi apparire celebre qualunque imbecille. Anche in questo caso il publico sovrano beve. Graziadio Ascoli, sommo fra i filologi viventi, in una lettera inserita nella prefazione di un libro intitolato Interviste, nega con dotte ragioni che uno scrittore di pura lingua possa usare questa parola. Ecco il succo del suo ragionamento: «L’Inghilterra ebbe anticamente dalla Francia l’entrevue (interview) nel senso generale di abboccamento (a cui l’America inglese diede il nuovo significato). La Francia odierna, alla sua volta, adottò senza difficoltà questo nuovo uso di un vocabolo che era, in effetto, cosa sua propria. Nel vocabolario italiano, all’incontro, l’intervista sarebbe una creatura manifestamente intrusa e priva di ogni legittima progenie. La ragione della barbarie è dunque ben chiara» . (C. Paladini, Interviste, Bemporad, Firenze 1903).
Intimidire: che propriamente significa rendere timido, ha uno speciale senso neologico di minacciare o, con arte di coperta prepotenza, impedire la giusta azione altrui. Derivato: intimidazione: voci che hanno mal senso; comunissimo nel linguaggio dei legali.
Intimo colloquio: locuzione cauta ed arguta, spesso usata per indicare velatamente ciò che non è propriamente un colloquio. Es. la signora venne sorpresa in intimo colloquio col signor...
Intradosso: superficie interna di una volta, arco, ponto, etc. La parola è tecnica ma la provenienza è francese, intrados, opposto di extrados. La voce nostra buona è imbòtte.
Introitare: neologismo formato da intròito (lat. intròitus = ingresso) nel senso di incassare, riscuotere: spiace ai puristi e in verità è voce non di bel suono e non mi pare necessaria.
Intus et in cute: lat., dentro e dentro la pelle, locuzione usata col verbo conoscere, esaminare, per significare che se ne sa o se ne vuol sapere addentro di una persona. Se non erro, mi pare che questo conoscere accenni piuttosto a qualità meno buone e degne. Cfr. Persio, Sat. III, 30.
In utroque iure: cioè nel diritto comune e nel diritto canonico od ecclesiastico. Formula giuridica oggi disusata.
Tibi quoque tibi quoque
è concessa facoltà
di potere in iure utroque
gingillar l’umanità.
Giusti (Gingillino).
Invasatura: term. mar., quella specie di grossa slitta su cui si appoggia e con cui si vara la nave. V. Vasi.
In verità vi dico, etc: dicesi quando si voglia affermare con solennità cosa di cui grande è il convincimento e il bisogno di convincere altrui. È la formula di Cristo negli Evangeli: Amen dico vobis, etc.
Inverso: termine dialettale lombardo (invers) e vale torbido, paturnioso, di mal umore, con la luna.
Investitura: voce milanese usata invece di contratto di locazione o d’affitto, o scritta.
In vino vèritas: lat. la verità si trova nel vino; cioè chi ha bevuto spesso è costretto a manifestare ciò che vuole tenere occulto. Sentenza antichissima e volgare, ricordata da molti autori fra i quali Teocrito, che tolse da Alceo: [testo greco] (Idilli, XXIX, 1), e Plinio (Hist. nat. XIV, 28). E dai Tedeschi fu detto: Si latet in vino veritas, ut proverbia dicunt, invenit verum Teuto, vel inveniet (Sincerus Junior, Medulla facetiarum, Stuttgart 1863, pagina 267).
In vista: dicesi che una persona è in vista quando il suo nomo corro vivo e noto per ora gentium: se a questa rinomanza non corrispondo il reale valore ciò modiocremente importa: basta che il va-