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nella posizione regolamentare: ossia con la punta del piede sinistro su la riga di base.
Forcaiuolo: da forca: voce probabilmente di breve vita, divenuta popolare dopo i moti nelle città italiane del 1898. Questa terribile parola vorrebbe indicare al pubblico disprezzo coloro fra gli italiani che si suppongono avere fede solo nella sentenza ricorrente nel Congresso dei Birri di G. Giusti:
Questa è la massima spedita e vera,
galera e boia, boia e galera,
Forche Caudine: storicamente sono le famose strette di Arpaia a settentrione di Nola, dove i Romani (321 a. C.) vinti dai Sanniti, furono fatti passare sotto il giogo: dicesi per traslato di strettoia morale, luogo arduo per cui si è costretti passare.
Forchetta: la frase: colazione alla forchetta e talora à la fourchette, è tolta dal francese ed oramai è comune e da assai tempo. Parliare in punta di forchetta, V. Parlare, etc.
Fòrcipe: (lat. forceps = tenaglia) nomo dato ad istrumenti ostetrici in forma di cucchiai foggiati di tenaglia, destinati a prendere il feto ed estrarlo nei parti lenti o difficili.
Foreign Office: così è chiamato in Inghilterra quel dicastero che noi diciamo degli Esteri. Nel giornalismo nostro si trascrive di solito la parola inglese quale è.
Foresto: voce dialettale veneta per forestiero.
For ever! è locuzione inglese, registrata anche in francese e penetrata anche fra noi: Per sempre! eternamente! La Sua forza sta nell’essere, specie nelle lotte politiche, motto di fedeltà e devozione per un dato personaggio, al cui nome il motto si accompagna.
Forfait (a): nel linguaggio commerciale è voce comunissima: vendere e comperare a forfait, trattare a forfait, (Cottimo non è forfait; questo è aleatorio, quello no). In italiano si dice a rischio e pericolo. Vero è che nell’uso prevale il modo francese. L’etimologia che ne dà il Littré è fort-fait = qui a été fait fort de.... s’engager a.... Altra spiegazione etimologica che trovo nello Scheler è forfait = á prix fait: questo for = prix è il forum = mercato, che nel medio evo significava pretium rerum venalium.
Forfeit: pena, ammenda: così con voce inglese chiamasi nel linguaggio delle corse, la penalità pei cavalli inscritti e poi ritiratisi dalla corsa. Questa parola forfeit ha altra etimologia che forfait, francese, = cottimo; bensì risponde all’altra parola francese, uguale di suono ma diversa di senso, forfait, che vuol dire delitto, dal basso latino forisfactum, fatto fuor della legge, nell’antica lingua nostra forfatto = misfatto.
Forge, forger e forgeur: i due primi vocaboli tradotti in forgia e forgiare per fucina e fucinare ed usatissimi nel linguaggio de’ meccanici. Fucina è la parola buona e deriva da focus (non da officina in latino officicina = opificino) ed è il luogo dove si fondono e splasmano i metalli.
O s’egli stanchi gli altri a muta a muta
in Mongibello alia fucina negra
gridando: Buon Vulcano, aiuta, aiuta!
Forgia e forgiare: V. Forge.
Forgone: dal francese fourgon = espèce de charrette couverte á quatre roues, dont