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Are così a Bellona,
          Un tempo invitta amazzone,
          Die’ il vocale Elicona;
          70Ella il cimiero e l’egida
          Or contro l’Anglia avara
          E le cavalle ed il furor prepara.

E quella a cui di sacro
          Mirto te veggo cingere
          75Devota il simolacro,
          Che presiede marmoreo
          Agli arcani tuoi lari
          Ove a me sol sacerdotessa appari,

Regina fu; Citera
          80E Cipro ove perpetua
          Odora primavera
          Regnò beata, e l’isole
          Che col selvoso dorso
          Rompono agli euri e al grande Ionio il corso.

85Ebbi in quel mar la culla,
          Ivi era ignudo spirito
          Di Faon la fanciulla,
          E se il notturno zeffiro
          Blando su i flutti spira,
          90Suonano i liti un lamentar di lira.