Pition, Scande, e Sarapana1; a sinistra poi si trascorre tutta, speditamente camminando, in un sol giorno, e uom non vi rincontri; dimorano bensì presso a lei i cosiddetti romani Pontici. In cotal parte deserta Giustiniano a dì nostri fabbricò la città di Pietra, dove Giovanni cognominato Zibo2, diedesi a fare tal monopolio, e ne siam noi testimonj di vista, che indusse i Lazj a ribellare dall’imperio. Lasciata Pietra e dilungandoti verso Ostro vedrai le romane frontiere, e terre assai popolate, e Rizeo ed Atene3, e più ancora sino ai Trapezuntii4. Quando però i Lazj scortarono Cosroe5 a Pietra gli fecero valicare il fiume Boas,6
- ↑ I castelli Pition (o Pitiunte) e Sarapana trovansi rammentati da Strabone, il quale annovera quest’ultimo tra i quattro aditi che mettevano nell’Iberia (lib. xi).
- ↑ O Gibo, o Tzibo. V. cap. 15 di questo libro.
- ↑ Rizeo è chiamata piccola città nella Storia Misc., ove così fu scritto di Atene: «Vicino a Rizeo e tra i Lazj ed i Romani havvi poca regione; i cui abitatori sono liberi, dimorando molti di essi in una borgata detta Atene, alla quale venne questo nome non già perchè gli Ateniesi ne fossero i fabbricatori, ma perchè vi comandava in antico una illustre matrona chiamata Atenea, e colà vedesi anche in oggi la sua tomba» (cap. 2).
- ↑ Intorno a questo popolo ed alla sua città V. Strabone, lib. vii, xii, xvi.
- ↑ V. cap. 16 di questo libro.
- ↑ All’ultima comparsa di Cosroe in queste Guerre ben vicine anch’esse al termine loro, gli darem commiato col riferire il giudizio fattone da Agazia: «È egli un re cui tributossi lode e ammirazione, al di là d’ogni suo merito, non pur dalla Persia, ma anche da Roma. Si vuole amatore dalle belle lettere, ricco