Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/289


LIBRO SECONDO 267

Pition, Scande, e Sarapana1; a sinistra poi si trascorre tutta, speditamente camminando, in un sol giorno, e uom non vi rincontri; dimorano bensì presso a lei i cosiddetti romani Pontici. In cotal parte deserta Giustiniano a dì nostri fabbricò la città di Pietra, dove Giovanni cognominato Zibo2, diedesi a fare tal monopolio, e ne siam noi testimonj di vista, che indusse i Lazj a ribellare dall’imperio. Lasciata Pietra e dilungandoti verso Ostro vedrai le romane frontiere, e terre assai popolate, e Rizeo ed Atene3, e più ancora sino ai Trapezuntii4. Quando però i Lazj scortarono Cosroe5 a Pietra gli fecero valicare il fiume Boas,6

  1. I castelli Pition (o Pitiunte) e Sarapana trovansi rammentati da Strabone, il quale annovera quest’ultimo tra i quattro aditi che mettevano nell’Iberia (lib. xi).
  2. O Gibo, o Tzibo. V. cap. 15 di questo libro.
  3. Rizeo è chiamata piccola città nella Storia Misc., ove così fu scritto di Atene: «Vicino a Rizeo e tra i Lazj ed i Romani havvi poca regione; i cui abitatori sono liberi, dimorando molti di essi in una borgata detta Atene, alla quale venne questo nome non già perchè gli Ateniesi ne fossero i fabbricatori, ma perchè vi comandava in antico una illustre matrona chiamata Atenea, e colà vedesi anche in oggi la sua tomba» (cap. 2).
  4. Intorno a questo popolo ed alla sua città V. Strabone, lib. vii, xii, xvi.
  5. V. cap. 16 di questo libro.
  6. All’ultima comparsa di Cosroe in queste Guerre ben vicine anch’esse al termine loro, gli darem commiato col riferire il giudizio fattone da Agazia: «È egli un re cui tributossi lode e ammirazione, al di là d’ogni suo merito, non pur dalla Persia, ma anche da Roma. Si vuole amatore dalle belle lettere, ricco