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LIBRO SECONDO 211

dall’errore; imperciocchè Giustiniano è di troppo lontano per trasmetterci ordini conformi alle circostanze, ed a me venuto recentemente dall’Italia manca gran numero de’ lumi che voglionsi possedere avanti d’intraprendere; or dunque voi, non guardando punto alla mia sentenza, ora dovete liberamente esporre tutto quello che vi s’appresenta vantaggioso a noi stessi ed all’imperatore. L’unico scopo da noi avuto nel metter piede su queste terre fu da principio quello di guarentire le romane frontiere da nuove scorrerie, ma vedendo in oggi la condizion nostra, oltra ogni speranza, volta in meglio, sono io di parere che potremmo estendere le presenti deliberazioni alla convenienza o disconvenienza di assalire le altrui». Belisario tacque, e Pietro e Buze dichiararonsi per l’assalimento del tener persiano, e l’opinion loro venne ad una voce accolta, facendovi contro i soli Recitanco e Teottisto, capitani delle guarnigioni del Libano1, col dire: Essere anch’eglino non meno dei colleghi persuasi della proposta, ma non potervi colle proprie truppe cooperare paventando non Alamandaro2 approfittasse di tale occasione per guastare la Siria3 e la Fenicia, del che riporterebbero non

  1. Monte nella Siria, il quale ha da levante l’Arabia deserta, e da ponente il mare siriaco.
  2. V. lib. i, cap. 16.
  3. Il vocabolo Siria ha due significati presso gli antichi geografi, volendo ora indicare una molto vasta regione divisa in cinque parti e sono: 1.° la Siria propriamente detta; 2.° la Siria salutare; 3.° la Fenicia; 4.° la Fenicia del Libano; 5.° l’Eufra-