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LIBRO SECONDO 157

dopo il verno, correndo allora l’autunno dell’anno decimoterzo di Giustiniano imperatore, la guerra1. I Romani vivevano intanto nella miglior buona fede, mai più sospettando che il re bramasse rompere una pace contrassegnata col nome di eterna2; sapevano bensì il tristo umore di lui in causa dei vantaggi da loro ottenuti nell’oriente.

CAPO IV.

Apparizione di una cometa. — Scorrerie degli Unni. Lettera di Giustiniano a Cosroe.

I. Apparve in questo mezzo una cometa, nella costellazione del sagittario, da principio grande siccome uomo, e poscia maggiore di esso; erane la testa volta all’oriente, la coda all’occaso, e teneva dietro al sole in capricorno. V’ebbe chi dissela eguale, di forma, alle xifias3, puntuta essendone la estremità, e ad altri sembrava pogonia4; la sua presenza, visibile al di là dei quaranta giorni, diede argomento a mille contrarj presagj, ma io lasciando a tutti libertà di parlarne a lor voglia rannodo il filo delle susseguenti vicende.

  1. V. lib. i, cap. 22.
  2. Aparanta detta. V. lib. i, cap. 22, § 1.
  3. Dal vocabolo greco ξίφος (spada); avente cioè la forma d’una spada. ξίφος è anche nome di pesce.
  4. Dal greco vocabolo πώγων (barba), quindi barbuta. Altri spiega capelluta.