Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/341

303

CONSOLI

PREFETTI DEL PRETORIO

Olibrio

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Teodoro, la seconda volta. (Vedi a lui diretto un Rescritto sulla inviolabilità de’ Sepolcri di Giustino l'anno VIII del suo regno).

Maborzio

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

     .     .     .     .     .     .     .     .

Giustiniano

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Mena patrizio, durò sino all'agosto del consolato seguente.

Decio

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Atarbio.
Demostene, per la seconda volta.

Lampadio
Oreste

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Demostene. Giuliano. Giovanni cappadoce.

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Tutti e tre nel medesimo anno.

Lampadio
Oreste

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Giovanni cappadoce. Procopio incomincia da quest’anno a contare la prefettura decennale di Giovanni, finita sotto il consolato di Basilio (Vedi lib. 1 della Guerra persiana).

Lampadio
Oreste

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Sedizione de’ Vittoriati, nella quale Giovanni cappadoce fu rimosso nel mese di gennaio, Indizione X.

Giustiniano Augusto

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Foca Basso

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

sostituiti a Giovanni cappadoce per pochi mesi. (Vedi Procopio nella Storia segreta, e nel lib. 1 della Guerra persiana).

Giustiniano Augusto
Paolino

$\scriptstyle {\left.{\begin{matrix}\ \\\\\ \\\ \\\ \\\ \ \end{matrix}}\right\}\,}$

Giovanni cappadoce, per la seconda volta. In quest’anno si fece la spedizione d’Africa, da cui Giovanni, essendo prefetto, cercò di rimovere Giustiniano. (V. Procopio, lib. 1 della Guerra vandalica).