↑236. ἐπεὶ οὔ κε.... ἀκαχοίμην: «nè io certo sarei così afflitto». Cfr. ἄχος, ἄχνυμαι, Acheronte: è un aor. con radd. La protasi, segue: εἰ..,. δάμη, «e fosse pur morto, ma in battaglia, nel furor della mischia, in vista di Troia, fra le braccia degli amici, dopo la vittoria!» meno amaro, allora, il mio lutto, confortato dalla sua gloria.
↑238. τολύπευσεν: la τολύπη è il gomitolo di lana filata (pensa alle Moire), quindi τολυπεύω = travagliarsi lavorando, condurre a termine.
↑239. Παναχαιοί «i Greci confederati», ricorre spesso nell’Il.; nell’Od. qui solo.
↑241. Ἅρπυιαι (ἁρπάζω): non le Arpie virgiliane e dantesche, ma gli spiriti delle procelle. — ἀνηρείψαντο: (ἀν-ἐρείπομαι) è il verbo direi tecnico dell’azione delle procelle = rapire in alto.
↑242. ἄπυστος da ἀ priv. e rad. πυθ (πυνθάνομαι). — ὀδύνας (ὀδ-, ἐδ- edo), cure mordaci, affanni estenuanti.