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odissea i - vv. 25-49 33

Ἑρμείαν πέμψαντες, ἐύσκοπον ἀργεϊφόντην,1
μήτ’ αὐτὸν κτείνειν μήτε μνάασθαι ἄκοιτιν·2
40ἐκ γὰρ Ὀρέσταο τίσις ἔσσεται Ἀτρεΐδαο,3
ὁππότ’ ἂν ἡβήσῃ τε καὶ ἧς ἱμείρεται αἴης.4
ὦς ἔφαθ’ Ἑρμείας, ἀλλ’ οὐ φρένας Αἰγίσθοιο5
πεῖθ’ ἀγαθὰ φρονέων· νῦν δ’ ἀθρόα πάντ’ ἀπέτισεν.»6
     τὸν δ’ ἠμείβετ’ ἔπειτα θεὰ, γλαυκῶπις Ἀθήνη·7
45«ὦ πάτερ ἡμέτερε Κρονίδη, ὕπατε κρειόντων,8
καὶ λίην κεῖνός γε ἐοικότι κεῖται ὀλέθρῳ,9
ὡς ἀπόλοιτο καὶ ἄλλος ὅτις τοιαῦτά γε ῥέζοι.10
ἀλλά μοι ἀμφ’ Ὀδυσῆι δαΐφρονι δαίεται ἦτορ,11
δυσμόρῳ, ὃς δὴ δηθὰ φίλων ἄπο πήματα πάσχει

  1. 38. Ἑρμείαν (= Ἑρμῆν), ἐύσκοπον, providus: pensa a epi-scopus, a peri-scopio ecc.; ἀργειφόντην: «l’uccisor d’Argo» traduce il Monti, seguendo una falsa etim.; forse = rapido (ἀργός) messaggero (φαίνω), e tale è principalmente Mercurio, e tale lo celebra Orazio: te canam, magni Jovis et deorum nuntium; secondo altri = «che uccide con la luce»; il Festa: «l’occhiuto Argeifonte».
  2. 39. μή τε.... κτείνειν....: dip. da πέμψαντες che ha qui il valore del mander francese. — μνάασθαι: assimilazione. — ἄκοιτιν, da ἀ intensivo e κεῖμαι = «compagna di giaciglio».
  3. 40. τίσις unisci con Ἀτρείδαο: la vendetta di Atride la farà Oreste! Nota il passaggio, efficacissimo, al discorso diretto.
  4. 41. ἱμείρεται: congiuntivo omerico con vocale breve.
  5. 42. φρένας: il diaframma, il cuore — in senso largo — come sede della coscienza, e perciò, per noi, la mente (cfr. freniatria, freniatra).
  6. 43. πείθ(ε), senza aum. — φρονέων, senza contr.: è concessivo. — ἁθρόα: tutto in una volta, l’adulterio, l’omicidio, la trasgressione al comando divino.
  7. 44. ἠμείβετ(ο): pensa ai canti amebei; ἀμείβομαι è il verbo che introduce sempre le risposte in Om., e questo verso diventa una formola. — γλαυκῶπις: «dagli occhi di civetta?»; meglio, forse, «dagli occhi lucenti», chè γλαύξ si ricollega a γελάω, rido. «Pronta e con gli occhi ridenti» risponde Piccarda al desiderio di Dante.
  8. 45. ὕπατος è il superl. di ὑπέρ: poi sostantivato = console.
  9. 46. λίην = λίαν. — κεῖνος = ἐκεῖνος: con significazione di spregio. I Francesi, p. es., nella guerra mondiale, chiamavano spesso i Tedeschi «Eux», semplicemente. Nota la forza che aggiunge al pron. l’encl. γε. — ἐοικότι; da ripristinare il digamma: uniscilo con λίην.
  10. 47. ἄλλος, un altro, chiunque altro. — ῥέζοι (cfr. ἔργον rad. Ϝεργ da Ϝρεγ-): questo ott. è o iterativo, o potenziale; l’altro è desiderativo.
  11. 48-9. ἀμφί, col dat. μοί (anastrofe) è causale. — ἦτορ, cor: cfr. sanscrito hart, inglese heart, ted. herz. Nota l’affetto che splende nella parola! così Orazio chiama Virgilio: dimidium animae meae. — φίλων ἄπο: anastrofe, πήματα πάσχει: alliterazione, come sopra δαίφρονι.... δαίεται, e qui δὴ δηθὰ (jam diu).