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54 prologo.

plagi dei Promessi Sposi! Guai a scostarsi dai modelli! Guai ad uscire dal campo arato, seminato, esaurito dai vecchi! Abbiamo ancora nelle ossa l’antica lue dei petrarchisti. Ma ditemi, per Dio, non era proprio ora di muoversi? Ma non vedete che noi, rivoluzionari, scapigliati, sanculotti, siamo ancora alle cinquantenni prefazioni del Cromwell e di Mademoiselle De Maupin? Immaginate dove sono gli altri! E con tutto questo si sentono alte le grida per la mancanza del romanzo, del teatro, della lirica, della storia, della pittura, dell’arte italiana insomma! Lo credo, io!

Guardate per esempio Leone Fortis, che ringrazio pubblicamente, intanto, pel bene che m’ha fatto scrivendo intorno alle cose mie, sia credendomi morto che sapendomi vivo. Guardate Leone Fortis che ha intelletto d’arte, quantunque nella furia delle battaglie gli avversari glielo neghino. Ebbene, è del mio parere in teoria; ma in pratica? Nell’Illustrazione ita-