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prologo. 37


Arcadia nuova. Ma chi in Italia ha il coraggio di parlare d’Arcadia? Ma non è in Italia che le accademie hanno lasciato un tipo, un campione monetario al quale si ragguagliano ancora tutti i valori del mercato artistico? In letteratura la moneta tipo è ancora il ducato del secolo XVI o lo zecchino del XVIII. E nelle altre arti, chi non conosce i pittori che hanno per unità di valore Raffaello Sanzio, gli scultori che ragguagliano tutto al Buonarroti o al Canova, i musici che adorano il solo Rossini forse perchè ignorano la Messa di Papa Marcello e il Palestrina? E questo accade pure in Italia, nel paese già dichiarato ingovernabile e dove regna ancora sovrano delle lettere Sua Santità Papa Leone X!

Disse Hegel che tutto diventa, ma qui non lo sa nessuno. Le dottrine evoluzioniste, venute da poi, rimasero lettera morta pei nostri critici, i quali si ostinano a misurare il Carducci colle unità lineari del tempo del Manzoni, senza capire che perdono il tempo, proprio come quella brava gente (perdonami Galileo Galilei) che sciupava la carta confrontando l’Ariosto col Tasso. Possibile che non si capisca