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POSIDONIA in LUCANIA.
T. di Nettuno a d.
Rov. 43MOT, arg. 1, tav. III, n. 9.
Questa monetina di stile arcaico è stata recentemente acquistata pel Museo di Berlino dal ch. Iulius Fiedlaender. Si aggiunga alle altre descritte a p. 14.
LUCERIA in APULIA.
T. di Pallade galeata a d., sotto il collo due glob. ed .
Rov. Due cavalieri in corsa a d., aventi la d. levata in alto, e nella s. forse una palma: sotto i cavalli T ed in mon., e nell’esergo ROMA, br. 6, tav. III, n. 14.
È inedito questo sestante, e va fra le monete coniate in Luceria all’epoca della guerra annibalica. La t. di Pallade, simigliante a quella delle monete romane, è diversa dall’oncia con un sol cavaliere, e da quella con la prora di nave pubblicata dal ch. Avellino (Bullett. arch. nap. tom. III, p, 65 e segg. tav. III, n. 3), dove la galea talvolta alata ha una specie di cresta, e termina con la t. di un animale. Questa notevole differenza è la distinzione di due serie, in una delle quali dovrà ravvisarsi rappresentata con carattere romano la t. di Pallade; nell’altra quella del Palladio, o come dottamente ha osservato il ch. Avellino, Roma stessa avente una qualche simiglianza col Palladio di Luceria. Spetta alla prima serie il triente segnato col n. 10, che ho qui riportato perchè diverso dagli altri nello stile e nel peso, e che appartiene al medesimo asse, di cui fa parte il quinqunce del Barone recentemente pubblicato dal ch. Avellino l. c. n. 2, ed ora in Roma presso il sig. De Dominicis. La sua fabbrica è perfettamente la stessa delle monete di Teates, e direbbesi di quella zecca, se la iniziale non ne determinasse la patria. Or da una tale