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Dalle stesse monete si ha ΦΙλων ed ΗΡακλειδας (avellino, Ital. vet. tom. II, p. 6, n. 20-2), se quest’ultima dovrà supplirsi come nelle tavole d’Eraclea (p. 152-3 etc.). Talvolta è scritto ΚΛΩ (carelli, Num. vet. Ital. p. 107, n. 3), forse per errore in luogo di ΚΛΕ o ΚΛΕΩ, che compiendosi in ΚΛΕΩς trova riscontro nei nomi di un magistrato di Turio, e d’un pitagorico tarentino. Frequenti pure sono le iniziali ΔΑ (carelli, o. c. p. 108, n. 15), che appellar potrebbero a ΔΑζιμος, omonimo d’un eforo, e di un misuratore dell’agro di Pallade; ed ΕΥΤ (avellino, Ital. vet. tom. II, p. 80, n. 70), che in monete tarentine leggesi per intero ΕΥΤυχεων.

L’esemplare da cui ha tratto questo disegno è del sig. conte Milano.


POSIDONIA in LUCANIA.


1. T. di Pallade galeata e laureata a d.

Rov. ΠΟΙΕ. Nettuno a d. vibrando il tridente, br. 3, tav. II, n. 7.

2. Lo stesso tipo.

Rov. ΠΟΕΙ. Tridente, br. 2, tav. II, n. 8.

3. ΜΟΠ. Nettuno a d. vibrando il tridente.

Rov. ƎΜΟΠ. Un globetto nel mezzo, e sotto un murice, arg. 2, tav. II, n. 9.

4. ΠΟΜ. Lo stesso tipo.

Rov. ΠΟΜΕΙΔ. Un globetto nel mezzo, arg. 1½, tav. II, n. 10.

5. T. di Nettuno barbata a d.

Rov. ΠΟWE. Tridente, arg. ½, tav. II, n. 11.

Gli originali sono nella raccolta di monsig. Fanelli, che possiede ancor l’altra con l’epig. ΑΛΙƎΜ (Bullett. arch. nap. tom. I, p. 24).

In questa piccola ma pregevole collezione ho pur veduta una bellissima monetina di Signia co’ soliti tipi descritti dal Sestini (Lett. num. tom. V, p. 31). Sebbene il ch. Millingen ritenga, che non possa darsi alcuna spiegazione à l’égard du