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che non può spettare ad altra città diversa da Telesia, situata XV miglia lontano da Allife, secondo l’Itinerario di Antonino. Strabone (l. V, p. 250), Polibio (l. III, c. 88, 90), Tolomeo (p. 74), Livio (l. XXII, c. 13; l. XXIV, c. 20), Frontino (De Colon. p. 108, 140) ed altri fan spesso menzione di Telesia, che insurse fra le prime all’epoca della guerra sociale, e fu patria di quel Ponzio Telesino terribile nemico de’ Romani (vell. paterc., l. II, c. 27). Oggi non restano che poche rovine sul monte acero, e qualche iscrizione latina, tra le quali notevolissima è quella dalla colonia Telesina, COLONIA TELESIA, innalzata per decreto dei decurioni OB INSIGNEM EIUS VIRTUTEM ET BENEVOLENTIAM a L. Trebellio Renato (corcia, o. c. tom. I, p. 345).1

METAPONTUM in LUCANIA.


T. di Giove laureata a d.

Rov. ΜΕΤΑΠΟ. Spiga ed allato un balaustio e ΚΑΛ, arg. 6, tav. III, n. 5.

2. Apollo seduto suonando la lira rivolto ad., innanzi un ramo di alloro.

Rov. ΜΕΤΑ. Spiga ed una cicala, arg. 6, v. il frontespizio.

In altro esemplare la t. di Giove è coronata di quercia, come nelle monete dell’Epiro, e forse è lo stesso Giove di Dodona, poiché i Metapontini ebbero origine dall’Etolia. Nuovissimo argomento in conferma di queste tradizioni è quella picciola medaglia di argento pubblicata ultimamente dal ch. Millingen (Supplém. p. 1, tav. I, n, 1), di cui una simile trovasi nella collezione Pagliara in Avellino.

L’Apollo seduto con la t. levata in alto e coronata di alloro, mostra nell’atteggiamento della persona il dio in un mo-

  1. Delle monete di Margantia ha pure dubitato nell’ultima sua opera il ch. Millingen (Considér. p. 180): sappiasi però che due esemplari ne ha il Museo Borbonico, in uno de’ quali chiarissima è la leggenda MVRTANTIA, e che quello del Museo Santangelo, di ottima conservazione, è inedito pel simbolo aggiunto nel rovescio al di sopra del toro a volto umano.