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rio nella Vita di quell’Imperadore, ove lo dice nativo di Castel Severo del Milanese. Nessun pensiero mi prendo di far osservare le false tradizioni rapportate dall’autore intorno alle antichità delle fabbriche Milanesi, essendone già conosciuta la loro insussistenza.

(77) Di Beatrice d’Este prima moglie di Ugolino Giudice di Gallura nella Sardegna, chiamato Nino da Dante nell’ottavo Canto del Purgatorio, poi rimaritata a Galeazzo Visconte, si possono vedere le Antichità Estensi del Muratori (T. II. p. 65.), ove ancora di questo mausoleo è fatta menzione.

(78) Di Bernardo Zenale da Treviglio, terra della Ghiarra d’Adda, molto bene hanno detto il Vasari ed il Lomazzo, come d’uomo grande nella pittura e nell’architettura, e più ancora nella prospettiva. L’uno di essi nella Vita di Bramante da Urbino scrive: Eravi ancora un Bernardo da Trevio Milanese ingegnere ed ottimo architetto del Duomo, e disegnatore grandissimo, il quale da Lionardo da Vinci fu tenuto maestro raro, ancorchè la sua maniera fusse crudetta ed alquanto secca nelle pitture. (Vite, T. V. p. 140.). L’altro ci fa anche sapere ch’egli scrisse un trattato di prospettiva ad un suo figliuolo l’anno della peste 1524, e del modo di edificare case, templi, ed altri edificii (Idea ec., p. 15. ed. 1785.). Del merito di lui dà buon giudizio il Signor Ab. Lanzi (Storia pittorica della Italia, T. II. P. I. p. 396.), e della vita ed opere sue diffusamente ha trattato il Conte Francesco Tassis nelle Vite de’ Pittori Scultori ed Architetti Bergamaschi T. I. p. 85.

(79) Ottaviano Panigarola è similmente ricordato dal Cesariano nel comento sopra Vitruvio (p. CX. t.) come aggiunto a Bernardo Zenale per


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