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arco traiano 75


Questo personaggio simbolico è messo a rappresentare l’abbondanza, o più probabilmente l’annona. E Rossi vuole scorgervi a forza Marciana, sorella di Traiano, mentre quel personaggio ha più l’aspetto virile che muliebre.

Fra mezzo ad essa ed al sacerdote o magistrato vedesi scolpito un altro uomo togato, che con la destra sostiene sul petto un lembo della toga, come a volta usiam noi con i nostri mantelli. È tutto intento verso la principale figura del quadro. In esso Rossi vuole vedere Giulio Sesto Africano, collega di Traiano nel consolato, e da questi amato oltre ogni credere; ma con quale fondamento si può accettare tale ipotesi?

Egli è certo che tanto questa figura che le altre cinque sui minori piani rappresentino magistrati o dignitarii, perchè l’indica il loro vestire togato; ma riesce difficile, se non impossibile, congetturare quali personaggi storici rappresentino.

Ho detto che veston tutti la toga i personaggi di questo quadro. Essa era la veste che i romani ponevan di sopra la tunica, e li faceva distinguere affatto dagli altri popoli; onde Virgilio li appella gentem togatam nel verso

Romanos rerum dominos, gentemque togatam.1

Consisteva in una veste di forma rotonda, una specie del nostro mantello, e la si portava in due modi, a seconda la importanza delle persone: o con un largo aggruppamento di pieghe, detto dalteum, intorno alla vita, ed un altro, balteus, scendente dalla sinistra spalla e rovesciantesi al di sopra del primo in guisa da formare una specie di nodo che si diceva umbo, mentre il rimanente covriva in maestose pieghe le spalle e il resto del corpo sin quasi ai piedi; o con un sol gruppo di pieghe, detto sinus scendenti dalla sinistra spalla, passanti per di sopra il petto e ripiegantisi infine per di sotto il braccio destro, per indi ricadere sui piedi in artistici avvolgimenti2. La prima maniera era usata dai più distinti personaggi, la seconda da quelli di minor grado3.

  1. Eneide— L. I. verso 286.
  2. Vaslet, op. cit. pag. 107.
  3. Chi è vago di approfondire tali cognizioni consulti Aula, op. cit. parte 2a pag. 2 e seq.