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del castello medioevale 477

descrizione seguente, che rilevo dalla già citata Memoria manoscritta sulle Chiese Parrocchiali di Benevento1: «Questa Chiesa sta all’entrata del Castello, dove risiede oggi il Governatore della città, la quale (Chiesa) fu profanata, ed oggi è in uso profano e diruta e senza tetto; e per essa si passa per mezzo per andare al detto Castello, etc.... Sta confinata col detto Castello. Di sopra vi è la Porta della Pinsola2, donde prima si entrava in detto Castello3, e la via pubblica di lato e davanti, e sta in Parrocchia di S. Salvatore di Porta Somma».

Resta determinato chiaramente da siffatti documenti che la Chiesa stava dove oggi è il Leone4; che le due vie che la limitavano da un lato e d’avanti erano le due attuali, l’una che esce fuori la città, l’altra che mena al SS. Salvatore e alla SS. Annunciata; la seconda però doveva stare ancora più abbasso, altrimenti sarebbe rimasta poca lunghezza alla Chiesa, considerandosi pure che tra questa e il Castello vi sia dovuto esistere almeno un vicoletto, sebbene non se ne trovi menzione nei riferiti documenti5.

Gregorovius6 opina che nel sito dove ora sorge il Castello sia stata in antico l’Arce romana, e, senza alcun dubbio, la vecchia fortezza longobarda. Per la prima non vi è alcun documento o traccia o rudere da lasciarla supporre ivi esistita. Anzi devesi credere il contrario, poichè la città Sannita e poi la Romana, come vedemmo7, non si estesero mai fin qua. Antichi avanzi di

  1. Questo Manoscritto (come rilevo in un luogo di esso) fu dettato nel tempo che era Arcivescovo di Benevento Alessandro de Sangro Patriarca Alessandrino, e quindi tra gli anni 1616 e 1633.
  2. Lo stesso che porta pensola, dalla saracinesca che pendeva in alto della porta quando era aperta. Ancora esistono, come vedremo, le cavità della saracinesca.
  3. Vedremo in appresso perchè in processo di tempo non si entrava più al Castello per questa porta.
  4. Vedi pag. 290 di quest’opera. Del detto Leone ci occuperemo appresso, in ultimo di questo Capo.
  5. Con le demolizioni e gli scavi che di quì a poco dovranno praticarsi in questa località per la costruzione del nuovo Palazzo di Prefettura questi fatti potranno ancora meglio esser chiariti.
  6. Nelle Puglie, op. cit. pag. 76.
  7. Pag. 243 a 246 di quest’opera.