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i santi quaranta 333

stro edifizio dei Santi Quaranta è denominata Cellarulo, la quale denominazione a me sembra una immediata derivazione dal cellarium. Ed è molto antica, trovandosi registrata in un documento delle regalie1 acquistate dalla S. Sede nel secolo XI in Benevento, documento estratto dall’archivio Apostolico Vaticano2, e riportato da Borgia3 con la intestazione: Proprietas que (sic) remansit curie (sic) de regalibus Beneventi. Ivi si nominano: Iscla4 de Cellarulo cum posta5; e poi vineam de Cellarulo. E Borgia afferma6 appunto che la contrada Cellarulo sia proprio questa vicino i Santi Quaranta.

Non è mancato chi ha voluto trarre l’etimologia di Cellarulo da cento celle per uso di bagni esistenti in quella contrada; ma essa non è affatto giustificata. I bagni in Benevento esistevano dove ancor oggi dicesi (nell’interno della presente città, quasi sul Calore) Cortile dei Bagni, Vico dei Bagni, almeno secondo è tradizione, perchè uno studio sull’oggetto io non ho potuto ancora praticare; altri, come vedemmo7, stavano tra le proprietà Palmieri e Cardona Oliva tra S. Filippo e la Chiesa di S. Cristiano; ove nei passati tempi era una chiesa, che chiamavasi S. Bartolomeo in thermis8. Siccome questi edifizii dei bagni ebbero sviluppo maggiore sotto i romani, e la parte di Benevento da loro o sotto di loro costruita fu quella da S. Lorenzo a Port’Arsa a venir su, così io stimo che nella porzione più antica da S. Lorenzo a Cellarulo non sieno esistiti bagni pubblici. Penso che dovettero trarre in inganno, e lasciar credere che fossero celle di bagni, tutte le stanze delle antiche case private che colà presso venivano

  1. Eran dette regalie i beni pubblici appartenenti al Principe, poi passati e devoluti alla sede Apostolica (Borgia op. cit. tom. II. pag. 265).
  2. Pag. 134.
  3. Tom. op. cit. tom. II. pag. 265 e 266
  4. Dicesi ancora al presente in Benevento Isca un terreno coltivabile in vicinanza dei fiumi.
  5. Posta era detto un sito presso l’isca, ove poteasi pescare. Vedi Borgia, op. cit. tom. II. pag. 270.
  6. Luogo ultimo citato.
  7. Pag. 286.
  8. Manoscritto citato di Alfonso de Biasio e l’altro sulle antiche chiese di Benevento.