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via appia—ponte di apollosa 269

l’Appia da Capua a Benevento non sia stata lastricata di selci. Attraverso tanti secoli queste sono state divelte e impiegate nelle costruzioni sparse nella campagna prossima; ma in parte si rinvengono ancora al loro antico posto sotto gli interrimenti moderni.

Indi la via girava la sponda sinistra del medesimo torrente, e, internandosi alquanto verso occidente secondo una corda dell’ampia lunata di esso, portavasi ad incontrarlo per la terza volta all’antico ponte esistente, detto Corvo, in contrada Ciancelle, del tenimento Beneventano. Qui fa mestieri fermarci un tantino.

Trascrivo un brano del Pratilli1: Presso al XXV milliario trovansi in poca disianza tra loro due piccioli villaggi, appellati Chianche e Chianchetelle presso all’Appia; così chiamati, come altrove si è detto, dalla dizione latina plancae, che sono (secondo Festo grammatico) tabulae planae et quadrati lapides, quali erano le selci dell’Appia2. Si scorge a prima giunta che l’autore fu tratto in errore dalla coesistenza dei due paeselli Chianche e Chianchetelle in provincia di Avellino, messi a confine con questa di Benevento, su due colli della sponda destra del fiume Sabato, molto lungi dai luoghi di cui ci stiamo occupando. Invece il Chianche pel territorio del quale passava l’Appia è quello che ho nominato di sopra, ed è frazione del comune di Ceppaloni. Esso resta, seguendo il corso dell’Appia, a destra del ponte Tresanti, di sopra cennato, sulla collina che dai Ciardelli, presso i monti del Partenio, si stende sino a Benevento, ove prende il nome di contrada Montecalvo. Dal lato di occidente lungo il suo piede serpeggia il torrente Corvo.

Il Ciancella poi non è villaggio, ma contrada, la quale al presente è costituita dalla collina che si eleva dal fiume Calore, già riunito col Sabato, appena dopo lo sbocco in essi del torrente Corvo3. Però anticamente tale denominazione doveva comprendere anche la bassa campagna pianeggiante a piè del colle Pino; altrimenti non si saprebbe spiegare lo accampamento che vi mise

  1. Op. cit. pag. 402. Copiò Pellegrini, App. alle antich. di Capua, pag. 354.
  2. Anche il ponte antico sotto Buonalbergo della via Egnatia, come vedemmo (pag. 257), è chiamato al presente delle Chianche.
  3. Vedi carta topog. cennata, F. 173, II.