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arco del sacramento 231

d’arco del fornice, il quale ha la corona di m. 1,00, ed è costruito pure di mattoni.

Fornice. Questo ha il diametro di m. 5,00 e l’altezza, calcolata allo sbocco a valle, di m. 7.87. Però, ove si togliesse dallo zoccolo l’altezza di m. 0.37, che anticamente stava al di sotto del livello stradale, resterebbero m. 7.50, i quali corrispondono ad una volta e mezzo il diametro. Ed abbiamo già visto1 che questa è pure la proporzione nel nostro arco Traiano e nell’arco di Tito. Il quale riscontro comprova sempre più che essa era la più comune e forse ritenuta caratteristica di siffatti monumenti. Laonde errano coloro, fra cui il Selvatico2, che la ritengono troppo greve, imperocchè eglino prescindono dal concetto che ispirò gli architetti romani.

È a fare ancora un’altra osservazione, che uno dei tre raggi dell’altezza è rappresentato dallo stilobate; di maniera che, se si completasse, l’imbotte del volto riuscirebbe tangente al piano superiore dello stilobate stesso. Cosicchè questo occupa la terza parte di tutta l’altezza del fornice, siccome ad un di presso vedesi praticato nell’arco Traiano. La qual cosa ribadisce sempre più che questi rapporti tra stilobate, diametro e altezza erano caratteristici.

La rimanente muratura delle pilastrate, al di sopra degli archi e nei loro rinfianchi, è in parte di mattoni ed in parte di ciottoli a getto (Tav. XXX, a sinistra).

Un altro arco (Tav. XXX) di mattoni, con la corona di m. 0.57 e il diametro di m. 5.30, imposta m. 0.35 al di sopra della serraglia del fornice. Esso abbraccia tutta la lunghezza di questo, ed è murato sulle facce meridionale e settentrionale da muratura di mattoni, più spessa nel basso che nell’alto (Tav. XXXI e XXXII), in guisa da presentare nell’interno, a metà della sua altezza, una risega larga m. 0.28. Il volto è di mattoni identici a quelli che ho descritti per le pilastrate, cioè di circa due piedi romani per ciascuno dei due lati maggiori.

Allorquando io rilevai i disegni di questo monumento potei discendere nel vuoto sotto questo volto per una botola che vi

  1. Pag. 46.
  2. Pag. 46 di quest’opera.