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arco traiano 135


Alle sue spalle sono altre tre figure di stranieri, una nel secondo e l’altre due nel terzo piano, vestite alla foggia medesima del primo, senza alcun divario. Hanno tutti e tre la barba, e quello nel secondo piano, immediatamente dopo il primo, ha aspetto alquanto giovanile e simpatico. La testa di quest’ultimo è scolpita con molta arte e naturalezza.

Tra l’Imperadore e il primo degli stranieri spicca maestoso nel secondo piano un personaggio con folta e riccia barba, con ricciuta chioma adorna d’una corona di rami di quercia. Ha denudati l’omero e il braccio destro, che asconde dietro Traiano, non meno che tutto il petto e la pancia sino al pube; solo dall’omero sinistro gli scende un manto che gli avvolge il resto del corpo sino a mezza gamba con ripiegamenti maestosi e artistici da mostrare evidenti le stupende linee della coscia, del ginocchio e della gamba destra; così pure è bellamente e virilmente scolpita la parte denudata. Nella sinistra mano regge i fulmini fiammanti. Poggia il corpo tutto sul destro lato, nascondendo la gamba sinistra indietro nell’atteggiamento di affidarsi ad un bastone che abbia fermato sotto l’ascella. Le avarìe del marmo non fanno ben distinguere più questo particolare.

Questo personaggio (è importante rilevarlo) volge le spalle al seguito imperiale e la faccia ai quattro stranieri.

Dietro a lui, alla sinistra dell’Imperadore, si mostra la testa di un romano, con capelli crespi ma non arruffati, formanti sul fronte una specie di corona o cresta. Essa è spiccatamente somigliante a quella del personaggio che abbiamo visto1 nel quadro dell’ingresso in Roma (Tav. XV.), il secondo verso la sinistra del riguardante, sulla soglia dell’arco scolpitovi, e dell’altro personaggio che abbiam pure notato nel quadro XVII alla destra dell’Imperadore, col piè destro inoltrato e lui riguardante con atto di sollecitudine e interesse2. È lo stesso personaggio, sicuramente storico, a giudicare dalla persistenza del suo iconicismo in tutti e tre i quadri. L’artista ebbe in mente di raffigurarvi lo stesso individuo, il primus lictor. Potrebbe essere questa

  1. Pag. 83.
  2. Pag. 93.