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arco traiano 83

di alloro; donde il nome di fasci laureati, i quali spettavano a chi era stato salutato Imperatore1. Al fascio è ligato il manico di una scure, la cui lama ornata corrisponde sempre in piano all’altezza del petto. In questa incisione non si scorgono bene nè i fasci, nè le scuri, perchè un po’ maltrattate le figure, ma vedansi nella tavola XVII quelli che porta il personaggio che sta sul margine destro rispetto all’osservatore. Per la legge Valeria fu tolta la scure dai fasci nello interno di Roma, ma si continuò a portarla nelle provincie e in guerra2.

Quindi malamente Rossi distingue in questo quadro i personaggi del seguito in Palatini, Littori, Soldati e Stipatori da un lato, e dall’altro il gruppo della Deputazione Romana. In comprova si osservi che vestono tutti e dodici ad una foggia, cioè colla tunica di sotto e con una sopravveste frangiata, chlamys, che si era usi portare in occasione di guerra, di viaggio o di caccia, e si fermava sulla spalla destra o sulla sinistra o sul petto (come è scolpita nei nostri bassorilievi) con una maglia o fibbia, fibula dei latini3. Quelli dunque sono i dodici littori e con i fasci laureati, essendo Traiano nel medesimo tempo Console e Imperatore.

Si fermi il lettore sul personaggio che sta per varcare la soglia, accosto all’uomo togato, perchè avremo occasione di notarlo anche altrove somigliantissimo di volto. Questi che va innanzi a tutti, presso il Principe e il prossimo personaggio importante, potrebbe essere il primus lictor4.

Dissi che i due personaggi (non tre come vuole Rossi) che vengono innanzi col più alto rilievo del quadro sono entrambi togati; di essi quello a destra dell’osservatore rappresenta Traiano con la mano destra distesa verso l’altro, il quale pure col gesto della mano destra lo invita ad entrare nell’alma Roma, ove il popolo e il Senato ansiosi l’attendono. I loro gesti spiegano in modo chiaro l’argomento che si svolge. L’azione drammatica vi è così viva che apparisce di una realtà palpabile. È questa la maggior caratteristica del bassorilievo romano.

  1. Aula, op. e luogo ultim. cit.
  2. Vaslet, op. cit. pag. 19.— Aula, luogo ultimo citato.
  3. Vaslet, op. cit. pag. 110.
  4. Aula, op. cit. vol. 1° pag. 163.