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DI LIONARDO DA VINCI. 141

della Prospettiva, della Luce e delle Ombre; ma Venturi due importanti ritrovati d’ottica vide ne’ suoi scritti. Benchè Lionardo non faccia menzione della Camera ottica, pur sì bene ne descrive la costruzione e gli effetti, che a lui anzichè ad altri è chiaro doversi di questa macchina l’invenzione. Parlando poi d’oggetti lontani dice che può farsi in modo che la lontananza non gli impiccolisca; il che ottiensi, dic’egli, tagliando le piramidi che vengono dall’oggetto all’occhio prima che all’occhio arrivino, cioè con qualche cosa d’equivalente alle lenti del telescopio; onde sembra ch’egli, come Roggero Bacone, abbia in qualche maniera traveduto questo stromento, eseguito poi dal Galileo. Aggiungasi che al fol. 247 del cod. atlant. v’è un cannocchiale disegnato.

12. Dell’Architettura militare. Osserva Lionardo che, essendo cresciuta di la forza della artiglieria (pel ritrovato della polvere), così proporzionatamente deve accrescersi la resistenza e quindi la grossezza delle muraglie: le quali pur devono avere de’ contrafforti per resistere alle bombarde, cioè ai cannoni. Indica il luogo e ’l modo di fare i rivellini, aggiungendo ai precetti i disegni, dai quali pare ch’egli avesse in vista il castello di Milano a un dipresso quale è ora dopo lo smantellamento delle esterne forti-