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DI LIONARDO DA VINCI. 103

come calcolar si debba l’acqua uscente da una data luce secondo le diverse circostanze, come vedremo più sotto.

XXVII. Essendosi formata da principi italiani, secondati dall’imperatore, una lega per rimettere sul trono della Lombardia la discendenza degli Sforza, ricominciò la guerra; e Massimiliano figliuolo di Lodovico il Moro quì venne trionfante a pigliare il possesso del paterno retaggio condottovi da quegli stessi Svizzeri, che tradito aveano suo padre. Fecersi allora delle feste, delle quali a ordinar la pompa non oso dire che Lionardo avesse parte, sebbene di Massimiliano, al tempo di sua fanciullezza, fosse probabilmente stato maestro, e sicuramente avesse dipinto il suo abbecedario, e fattone il ritratto, come dicemmo (pag. 63). Se veritiero è il Campi1 Lionardo fece quì, anche a questi tempi, il ritratto del duca Massimiliano; il che mostrerebbe che, sebbene avesse servito il nimico e l’usurpatore de’ suoi stati, tuttavia questo sovrano apprezzavalo, e dell’opera sua si valeva. Due ritratti del duca Massimiliano che voglionsi di mano del Vinci, abbiamo in Milano uno cioè nella galleria nostra, e l’altro in quella de’ Melzi.

A quest’epoca, come già avvertimmo,


  1. Cremona città fedelissima ec. sotto l’immagine di Massimiliano.