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sua fiamma, fino col far credere che per altro oggetto era acceso il suo cuore1, e quali smanie la modesta ritrosia della giovane2, e la sua repentina morte gli cagionassero3. Si può egli spiegare allegoricamente tuttociò? Non aveva il Poeta compiti nove anni4 quando incontrò questa donzella, che «non pareva figliuola d’uomo mortale, ma di Dio»5, benchè fosse ancor’essa sul prin-
- ↑ Ritrovandosi Dante «in parte dove s’udivano parole della Regina della Gloria, (cioè in Chiesa) e beandosi nella vista della sua diletta Beatrice, fece credere di essere innamorato di un’altra gentildonna di molto piacevole aspetto» che stava da lui poco discosta. Di ciò tanto si compiacque il nostro poeta, che con questa donna si celò alquanti anni e mesi, e per dare all’altrui credenza maggior peso, fece per lei certe cosette per rima, e fra le altre la Canzone che comincia
riportata nella Vita nuova, in occasione d’essersi partita dalla città questa donna, per ascondere più accortamente il suo interno pensiero a coloro, i quali non averebbero lasciato di sospettare, se in una tal circostanza non avesse parlato «alquanto dolorosamente».
- ↑ Allorchè le persone si furono avvedute che il Poeta era amante di Beatrice, non lasciarono di mormorarne; onde essa sdegnata di ciò non volle, come aveva fatto per lo passato, rendere a Dante il saluto. Questa modesta ritrosia dolse tanto al nostro Poeta, che si ritirò in solinga parte, per isfogare con i lamenti, e con le lagrime il suo dolore. Ved. la Vita nuova.
- ↑ Leggasi fra l’altre cose la Canzone inserita nella Vita nuova che incomincia
- ↑ Lo dice ancora nel Cant. XXX. del Purg. vers. 42.
- ↑ Così nella Vita nuova imitando forse Omero ove disse nel II. dell’Iliade di Elena
«Certo una par delle immortali Dee
Se Beatrice non pareva figliuola di un’uomo mortale, dunque lo