investigatore delle cose antiche ed architetto egli stesso1, il giudizio del quale è perciò di gran peso nella storia di quest’arte, aveva già trovato il vero autore del palazzo d’Urbino essere un Luciano nato in Laurana di Schiavonia e mandato a Federico dal re di Napoli, aggiungendo di aver veduta la patente fatta dal Duca a Luciano2. Pure gli scrittori sanesi, e quelli che copiarono il Vasari, e quelli che credettero onorar vieppiù Francesco di Giorgio apponendogli quanti più edifizi fosse loro possibile, forti dell’autorità del biografo aretino, a lui si fecer debito di attribuirlo: sono questi, dopo il Vasari, l’Ugurgieri3, Egnazio Danti4, Daniele Barbaro5, il Baldinucci6, il P. Della-Valle7, il dottor De-Vegni8, Lodovico Bianconi9, il Reposati10, l’Orlandi11, il Del-Rosso12, il Romagnoli nella manoscritta vita del nostro autore, ed altri inediti scrittori sanesi.
Aveva puranche il Baldi accennato l’opinione di coloro i quali tenevano, non fosse stato solo Luciano a condurre quell’opera, ed altri architetti gli aggiungevano od aiuti successori suoi: tra questi egli scarta con buona critica Filippo di ser Brunellesco, la di cui morte precede di molti anni la fondazione del palazzo, e di Leon Battista Alberti ritiene probabile che vi concorresse in qualche cosa, per la famigliarità grande ch’ebbe con Federico, al quale, dice il Baldi13, di sapere da buona
- ↑ Sono noti gli scritti suoi sopra Vitruvio.
- ↑ Descrizione del palazzo d’Urbino, cap. II.
- ↑ Pompe Sanesi. Vol. I, tit. 21, pag. 661.
- ↑ Commenti alla Prospettiva del Vignola. Roma 1642. Annotazione 3.a alla regola I.
- ↑ Commenti ai dieci libri dell’Architettura di Vitruvio. Venezia 1556, lib. VI, cap. 10.
- ↑ Notizie de’ Professori del disegno. Vol. I, pag. 567.
- ↑ Lettere Senesi. vol. III.
- ↑ Lettere Senesi, vol. III, pag. 89 e 99.
- ↑ Lettere Senesi, vol. III, pag. 78 segg. Questa lettera postuma del Bianconi, qui stampata, manca alla collezione delle opere sue (Milano 1802), e dal Moreni (Bibliografia Toscana I, pag. 124) dicesi essere smarrita: ne dubitarono anche il Mazzucchelli ed il Fantuzzi, mentre il Mariotti nell’elogio del Bianconi accennò pure che non se ne sapesse altro.
- ↑ Zecca di Gubbio, vol. I, pag. 263.
- ↑ Abecedario pittorico, vol. I, pag. 413.
- ↑ Lettera Antellana II. Vedasi Serie degli uomini più illustri nella pittura, scultura ed architettura. Firenze 1769, vol. II, pag. 85.
- ↑ Vita di Federico, lib. VII, pag. 55.