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di fr. di g. martini. 25

investigatore delle cose antiche ed architetto egli stesso1, il giudizio del quale è perciò di gran peso nella storia di quest’arte, aveva già trovato il vero autore del palazzo d’Urbino essere un Luciano nato in Laurana di Schiavonia e mandato a Federico dal re di Napoli, aggiungendo di aver veduta la patente fatta dal Duca a Luciano2. Pure gli scrittori sanesi, e quelli che copiarono il Vasari, e quelli che credettero onorar vieppiù Francesco di Giorgio apponendogli quanti più edifizi fosse loro possibile, forti dell’autorità del biografo aretino, a lui si fecer debito di attribuirlo: sono questi, dopo il Vasari, l’Ugurgieri3, Egnazio Danti4, Daniele Barbaro5, il Baldinucci6, il P. Della-Valle7, il dottor De-Vegni8, Lodovico Bianconi9, il Reposati10, l’Orlandi11, il Del-Rosso12, il Romagnoli nella manoscritta vita del nostro autore, ed altri inediti scrittori sanesi.

Aveva puranche il Baldi accennato l’opinione di coloro i quali tenevano, non fosse stato solo Luciano a condurre quell’opera, ed altri architetti gli aggiungevano od aiuti successori suoi: tra questi egli scarta con buona critica Filippo di ser Brunellesco, la di cui morte precede di molti anni la fondazione del palazzo, e di Leon Battista Alberti ritiene probabile che vi concorresse in qualche cosa, per la famigliarità grande ch’ebbe con Federico, al quale, dice il Baldi13, di sapere da buona


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  1. Sono noti gli scritti suoi sopra Vitruvio.
  2. Descrizione del palazzo d’Urbino, cap. II.
  3. Pompe Sanesi. Vol. I, tit. 21, pag. 661.
  4. Commenti alla Prospettiva del Vignola. Roma 1642. Annotazione 3.a alla regola I.
  5. Commenti ai dieci libri dell’Architettura di Vitruvio. Venezia 1556, lib. VI, cap. 10.
  6. Notizie de’ Professori del disegno. Vol. I, pag. 567.
  7. Lettere Senesi. vol. III.
  8. Lettere Senesi, vol. III, pag. 89 e 99.
  9. Lettere Senesi, vol. III, pag. 78 segg. Questa lettera postuma del Bianconi, qui stampata, manca alla collezione delle opere sue (Milano 1802), e dal Moreni (Bibliografia Toscana I, pag. 124) dicesi essere smarrita: ne dubitarono anche il Mazzucchelli ed il Fantuzzi, mentre il Mariotti nell’elogio del Bianconi accennò pure che non se ne sapesse altro.
  10. Zecca di Gubbio, vol. I, pag. 263.
  11. Abecedario pittorico, vol. I, pag. 413.
  12. Lettera Antellana II. Vedasi Serie degli uomini più illustri nella pittura, scultura ed architettura. Firenze 1769, vol. II, pag. 85.
  13. Vita di Federico, lib. VII, pag. 55.