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48 | il manzoni poeta satirico. |
Odi sclamar dai palchi: «Oh duri versi! |
Qui il verso è già intieramente sicuro; l’artista appare padrone della sua materia e la domina; il fanciullo sembra intieramente scomparso. Il Manzoni a diciannove anni è uomo. I compagni di scuola del Manzoni, Giambattista Pagani, Ignazio Calderari, Luigi Arese, incominciano a mescolare all’affetto un po’ di ammirazione; il Foscolo gli diviene amico,1 il Monti
- ↑ Il Manzoni dovette conoscere il Foscolo, quando ritornò studente da Pavia. Gliene dovette conciliar la simpatia, oltre l’ingegno fervido, il culto che il Foscolo professava al Parini e il suo amore dell’indipendenza che lo rese forte contro l’adulato Buonaparte. Il Manzoni dovea essere tornato da Pavia meno entusiasta del Monti che non fosse quando vi si era recato: ne’ litigi letterarii che il Monti ebbe col Foscolo, il Manzoni non parteggiò forse per alcuno, ma probabilmente ascoltò più volentieri il poeta più indipendente. Il Foscolo venerava l’Alfieri; al Monti, invece, parlando un giorno dell’Alfieri in casa del conte Venéri, scappò