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[§ 47-50] | capitali fondiari e mobiliari | 437 |
possono essere al di sotto della pari; mentre un’altra banca che ha molto meno oro, ma che baratta i suoi biglietti, avrà questi alla pari. Le banche scozzesi, quando erano libere, seppero per alcun tempo assicurare il baratto dei loro biglietti con una somma in cassa di moneta metallica, del valore di circa un settimo di quello dei biglietti.
48. Le grandi banche di emissione possono, col saggio dello sconto, modificare entro certi limiti lo stato del mercato monetario del loro paese. Ma è errore il credere che, dove esiste una vera moneta, esse possano fissare a beneplacito quello sconto: il quale deve essere sempre all’incirca eguale a ciò che corrisponde all’equilibrio. La banca d’Inghilterra, quando prevede future difficoltà monetarie, e vuole, per evitarle, fare aumentare il saggio dello sconto, si fa imprestare danaro sul mercato, dando in pegno consolidati inglesi; e con ciò ottiene di fare scemare la quantità di denaro disponibile per prestiti.
49. Quando le casse di una banca di emissione si vuotano di monete metalliche, essa, per impedire ciò, non può ricorrere che ad un aumento del saggio dello sconto; ogni altro modo è poco o niente efficace, e può recare gravi danni. Tra quei mezzi da scansare, c’è quello di fare un imprestito per rimettere oro nelle casse; permanendo le cause per le quali l’oro andava via, presto lo casse si vuoteranno da capo (§ 39).
50. L’aumento dello sconto nuoce agli imprenditori; perciò questi premono sul governo, ed il governo preme sulle banche per impedirlo; ed ove quell’intento sia conseguito, si passa facilmente al corso forzoso del biglietto di banca.