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[§ 12-13] | capitali fondiari e mobiliari | 421 |
12. Occorre inoltre notare che l’eliminazione ora accennata è solo approssimativa. Essa corrisponde a considerazioni oggettive; mentre sono considerazioni soggettive che determinano in gran parte l’uso del risparmio; e già notammo il fatto, ragionando dell’utile che possono avere le imprese (V, 68). Aggiungiamo un esempio. Ecco due usi di una somma di 1000 lire: 1.° la probabilità di perderla, in un anno, è , perciò il premio di assicurazione è di 250 lire; il frutto lordo è 300 lire, onde il frutto netto è di 50 lire; 2.° la probabilità di perdere quella somma è solo , perciò il premio di assicurazione è solo di 10 lire; il frutto lordo è 60 lire, onde il frutto netto è 50 lire.
I frutti netti sono dunque eguali nel 1.° e nel 2.° caso: perciò i due usi sono oggettivamente equivalenti; ma il 1.° sarà preferito da certi uomini, il 2.° sarà preferito da altri; onde, in realtà, quei due usi hanno ciascuno un certo genere di risparmio che vi si volge, e tra quei due generi di risparmio è scarsa o nulla la concorrenza.
13. Similmente i varî modi di usare il risparmio possono dare origine a diverse classi di risparmio che sono quasi come merci di diversa qualità.
Tra le circostanze che per tale modo sono da considerare, c’è quella del tempo pel quale deve rimanere impegnato il risparmio, ossia la circostanza dell’essere il prestito del risparmio — od altra operazione corrispondente — a breve o a lunga scadenza. In realtà, il risparmio non costituisce una massa omogenea. Parte può solo essere adoperato per un tempo breve, parte per spazî di tempo più o meno lunghi. Sui mercati finanziari delle nostre