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[§ 97-99] | la popolazione | 405 |
monarchie assolute, salvo i casi rarissimi in cui il monarca è un genio straordinario, sono pure governate da una élite, che molto spesso è una burocrazia.
98. Si potrebbe immaginare una società in cui la gerarchia fosse stabile; ma tale società nulla avrebbe di reale. In tutte le società umane, persino in quelle ordinate a caste, la gerarchia finisce col mutare; la differenza principale tra le società stando in ciò, che quel mutamento può essere più o meno lento più o meno rapido.
Il fatto, tanto volte già rammentato, che le aristocrazie non durano, impronta tutta la storia delle nostre società. Esso pure è noto sino dai tempi più remoti1, ed ha avuto ora nuova conferma scientifica dalle ricerche dello Jacoby, dello Ammon2. La storia della società umana è, in gran parte, la storia dell’avvicendarsi di aristocrazie.
99. Nessuna razza di esseri viventi è salva dal decadere se non opera la selezione; e la razza umana non sfugge menomamente a tale legge. Gli umanitari possono bene chiudere gli occhi per volon-
- ↑ Dante, Purg., VII, 121-122:
Rade volto risurge per li ram
L’umana probitate....Udir come lo schiatte si disfanno
Non ti parrà nuova cosa nè forte,
Poscia che le cittadi termine hanno. - ↑ Paul Jacoby, Etudes sur la sélection dans set rapports avec l’hérédité chez l’homme, Paris, 1881; Otto Ammon, Die Gesellschaftsordnung und ihre natürlichen Grundlagen; G. Vacher de Lapouge, Les sélections sociales.