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[§ 63-65] | gli ostacoli | 307 |
o h, non sia direttamente ofelima. Portiamo sull’asse o a la somma, in denaro, che il possidente ricava dalla sua terra. Siamo qui nel caso (IV, 51); la linea dei baratti è h o a pel possidente. Per gl’imprenditori, gli assi saranno h n, h o. Sia h k una linea tale che, se per una quantità qualsiasi h b di terra l’imprenditore paga b d, egli non fa utile alcuno; h k sarà per lui una linea di indifferenza, e precisamente quella di indice zero, ossia quella delle trasformazioni complete. Se si fa k k' eguale a 1, la curva k' h', parallela a k h, sarà un’altra curva di indifferenza, cioè quella di indice uno, e su di essa l’imprenditore farà l’utile 1. Al di là di h k stanno le curve con indice negativo.
64. Se l’imprenditore ha un monopolio, egli si procurerà il massimo utile, recandosi sulla curva di indifferenza h'' k'' che passa per o. Dell’utile della produzione egli avrà tutto e il possidente niente. Se c’è concorrenza tra gli imprenditori, egli dovrà finire col recarsi nella linea h k, per le ragioni già tante volte esposte. Il punto di equilibrio è in k all’intersezione di h k colla linea o a dei baratti del possidente. Questi prende tutto l’utile della produzione, e l’imprenditore niente. Seguirebbe evidentemente lo stesso ove la terra, od altra merce di quel genere, fosse ofelima pel possidente.
65. Si conclude che, quando c’è concorrenza tra le imprese, queste debbono stare sulla linea delle trasformazioni complete; non hanno cioè nè utile nè perdita.