Pagina:Manuale di economia politica con una introduzione alla scienza sociale.djvu/296

286 gli ostacoli [§ 27-29]

gusti degli uomini per viaggiare. Ma il salto è veramente troppo grande da questi a quelli; e giova fermarci un poco a notare quali sono gli anelli intermedii di sì lunga catena. Cioè ci gioverà considerare a parte almeno la costruzione e l’esercizio della ferrovia; col che studiamo il fenomeno sotto la prima forma; e, se vuolsi, sotto la terza.

28. Simili considerazioni valgono per le merci che si consumano nella produzione. Non si vede perchè, precedentemente, ci siamo fermati ai mattoni, alla calcina, ecc., necessari per edificare il forno, e perchè non siamo risaliti alla terra da fare mattoni, ai consumi per ottenere la fornace che li ha cotti, e via di seguito: ma con ciò otterremmo dal fenomeno un concetto troppo generale e fuori del concreto. In realtà vi sono varie imprese; e quella che produce il pane non produce, generalmente, i mattoni. Giova dunque considerarle separatamente.

29. Il bilancio dell’impresa sarà quindi fatto nel modo seguente. Essa riceverà da altre imprese certe merci da consumare, e ne porrà il prezzo tra i suoi consumi; avrà certe cose dette capitali, che, mercè artifizi contabili, saranno considerate come rimanenti sempre identiche a sè stesse. Nel suo bilancio quei capitali figureranno per le spese occorrenti per reintegrarli, ed inoltre per una certa somma che si paga per il loro uso. Nel caso delle macine, quella somma sta appunto per colmare la differenza che presentano i due fenomeni notati al § 24; nel primo, cioè quando le macine sono considerate come oggetto di consumo, figurano nel bilancio, al 1.° gennaio e al 1.° luglio, le spese per acquistare un paio di macine; nel secondo, cioè quando le macine si considerano come capitali, quelle spese figurano il 1.° luglio e il 31 dicembre.