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[§ 21-24] i gusti 247

siderare un numero più o meno grande di gusti o di bisogni dell’uomo, e per essi supporre equivalenti certe quantità di merci che si possono sostituire l’una all’altra. Per esempio, per l’alimentazione, porre certo equivalenze tra le quantità di pane, di patate, di fagiuoli, di carne, ecc. In tal caso, non ci sarebbe più da tener conto che dell’ofelimità complessiva di quelle quantità equivalenti.

22. Tali equivalenze di sostituzione, essendo solo approssimative, dobbiamo, anche per il secondo genere di dipendenze, non allontanarci troppo da un certo stato medio, pel quale quelle equivalenze sono state approssimativamente stabilite.

23. Le difficoltà che qui incontriamo non sono speciali a questo questito. Abbiamo già veduto (§ 18) che s’incontrano generalmente nei fenomeni molto complessi. Vi è presso ai popoli civili una enorme quantità di merci varie atte a soddisfare innumerevoli gusti. Per avere un concetto generale del fenomeno, occorre necessariamente trascurare molti particolari, il che si può fare in più modi.

24. Abbiamo considerato i principali generi di dipendenza; ve ne sono altri, ed il fenomeno è assai vario e complesso. In sostanza, l’ofelimità di un consumo dipende da tutte le circostanze in cui ha luogo quel consumo. Ma, se vogliamo considerare il fenomeno in tutta la sua estensione, ogni teoria diventa impossibile, per i motivi già tante volte detti e ripetuti, onde è assolutamente necessario di separarne le parti principali, e dal fenomeno concreto e complesso ricavare elementi ideali e semplici che possono essere oggetto di teorie.

A tale meta, per varie vie si può giungere; ne abbiamo accennate due; ma altre sono pure possibili. Ognuna di quelle vie ha certi pregi e, secondo i casi, può essere preferita ad altre.