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[§ 219-221] | conc. gen. dell’equil. econ. | 231 |
vano la soluzione di un sistema di equazioni senza fare uso delle matematiche; la quale cosa, essendo impossibile, non avevano altro scampo che di ricorrere a ripieghi, alcuni invero assai ingegnosi. In generale la via tentata è stata la seguente: Si sono supposte, più o meno implicitamente, soddisfatte tutte le condizioni (equazioni) meno una, e così si è avuto una sola incognita da determinare, mediante quantità note, cioè un problema che non supera la potenza della logica ordinaria1.
Invece di una sola condizione, si può anche considerare una sola delle categorie di condizioni (equazioni) che determinano l’equilibrio, perchè quelle condizioni essendo simili, la logica ordinaria puo, sia pure con non grande precisione, trattarle come farebbe una sola equazione.
220. Consideriamo la sola categoria (A), del § 208 e supponiamo che tutte le altre categorie di condizioni siano da per sè soddisfatte. In tale caso potremo dire che i prezzi sono determinati dalle ofelimità, poichè appunto la categoria (A) stabilisce l’eguaglianza delle ofelimità ponderate. Ossia, usando il linguaggio degli economisti che considerarono il problema in quel modo, diremo che i valori sono determinati dalle utilità, o ancora: che il valore ha per cagione l’utilità.
221. Consideriamo invece solo la categoria (D) del § 208, e supponiamo che tutte le altre categorie di condizioni siano da per sè soddisfatte. In tal caso potremo dire che i prezzi sono determi-
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- ↑ Tutto ciò fu da me notato per la prima volta nel Giornale degli economisti, settembre 1901. Vedasi anche Systèmes, II, p. 288 e seg.