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[§ 172-173] conc. gen. dell’equil. econ. 213

seguito. Graficamente ciò si figura con una retta di cui l’inclinazione sovra uno degli assi coordinati è il prezzo (§ 153). Perciò, quando si pone la condizione che il prezzo è costante, si determina solo che il sentiero seguito dall’individuo deve essere una retta, ma non si dice quale retta debba essere. Un individuo ha 20 kg. di pane e vuole barattarlo con vino; viene fissato che il prezzo è costante per le successive porzioni che sono barattate; con ciò viene solo fissato che la via da seguirsi è una retta. Se si prende nell’asse ove si portano le quantità di pane la lunghezza om eguale a 20, l’individuo può seguire una via qualsiasi scelta tra le rette ma, ma', ma'', ecc. Se poi si fissasse che il prezzo di pane in vino deve essere 2, cioè che si deve dare due di vino per uno di pane, sarebbe determinata la retta che si deve seguire. Se prendiamo oc eguale a 40, tale retta sarà la mc; ed è solo percorrendo quella retta, quando, s’intende si parte da m, che per uno di pane si riceve due di vino.

173. Gli angoli oma, oma', oma''...., debbono tutti essere acuti; perchè il prezzo è essenzialmente positivo, cioè, nel baratto, un individuo, per ricevere qualche cosa, deve dare qualche cosa altro, onde perchè cresca la quantità di una merce da lui posseduta occorre che scemi la quantità di un’altra pure da lui posseduta. Se uno degli angoli oma, oma'...., fosse ottuso, crescerebbero entrambe le quantità. Se l’angolo oma fosse zero, il prezzo sarebbe zero; qualsiasi quantità di pane si desse,