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212 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 170-172]


20 kg. di pesce ad un certo prezzo. Il cuoco di un ristorante di secondo ordine verrà sul tardi e comprerà ciò che resta ad un prezzo minore. Siamo sempre nel caso (δ), fig. 26. Del resto, nel caso ora considerato, si potrebbe, senza grave errore, ammettere un prezzo medio. Non dimentichiamo mai che il nostro scopo è di avere semplicemente un concetto generale del fenomeno.

171. Per la speculazione è quasi sempre necessario di considerare che le varie porzioni sono comprate a prezzi diversi. Se certi banchieri, per esempio, vogliono fare incetta del rame, debbono tenere conto che converrà loro acquistare quel metallo a prezzi crescenti, e qui il considerare un prezzo medio potrebbe fare incappare in gravissimi errori. Similmente chi volesse fare uno studio speciale dei diversi modi di vendere all’asta certe merci, per esempio il pesce, dovrebbe tenere conto delle variazioni di prezzo. Ma tutto ciò costituisce uno studio a parte di fenomeni secondari, che vengono a modificare il fenomeno principale, il quale, in ultima analisi, adatta consumi e produzioni.

Inoltre il caso di cui si è ora discorso, della speculazione, appartiene più alla dinamica che alla statica. Ci sono più posizioni successive di equilibrio da considerare. Eccetto casi eccezionali, i prezzi, sui grandi mercati, variano solo da un giorno all’altro, almeno in modo notevole, e, al solito, si può, con lieve errore, sostituire un prezzo medio ai diversi prezzi reali.

172. Quando il prezzo delle successive porzioni che sono barattate è costante, è pure costante il rapporto di quelle quantità; cioè, se la prima unità di pane si baratta per due di vino, la seconda unità di pane si baratterà ancora per due di vino, e via di