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[§ 153-156] | conc. gen. dell’equil. econ. | 205 |
i prezzi sono variabili, occorre paragonare quantità infinitesime.
154. Segue dalla definizione del prezzo, che se si passa dal punto c al punto d barattando ac di A per ad di B, il prezzo di B in A è uguale all’inclinazione della retta dcm sull’asse oB: e il prezzo di A in B, è espresso dall’inclinazione della stessa retta sull’asse oA.
155. Nei paragrafi precedenti abbiamo spesso discorso di far crescere, o scemare, l’inclinazione di mn su uno degli assi, per esempio oB; ciò è sinonimo del far crescere, o scemare, il prezzo di B in A.
156. Il valore di cambio degli economisti corrisponde al prezzo ora definito. Occorre per altro notare che il concetto del prezzo è più preciso (§ 226). Inoltre, gli economisti distinguevano tra il valore che era una frazione qualsiasi ad esempio , ed il prezzo, che era una frazione in cui il denominatore era l’unità, ad esempio
Se si baratta 6 di vino per 3 di pane, il valore di cambio del pane in vino sarebbe ; e poichè, in tal caso, per avere 1 di pane occorre dare 2 di vino, il prezzo del pane in vino sarebbe 2. È inutile avere così due nomi per cose tanto poco diverse come sono e , specialmente dopo che