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142 conc. gen. dell’equil. econ. [§ 1-3]

si può fare astrazione nei quesiti pratici; ora ci volgiamo a studiare una classe interamente diversa di fenomeni, e ci proponiamo di ottenerne la teoria.

Studieremo le azioni logiche, ripetute, in gran numero, che fanno gli uomini per procacciarsi le cose che soddisfano ai gusti loro.

Ragioniamo di una relazione del genere di quella indicata con AB al § 89 del cap. II, e non avremo da occuparci, almeno nell’economia pura, delle relazioni del genere di BC, nè delle reazioni che da queste vengono a B. Ossia ci occupiamo solo di certe relazioni tra fatti oggettivi e fatti soggettivi, che sono principalmente i gusti degli uomini. Inoltre semplifichiamo ancora il problema, supponendo che il fatto soggettivo si adatti perfettamente al fatto oggettivo; e ciò possiamo fare perchè consideriamo solo azioni ripetute; il che pure ci concede di ritenere che il nesso tra le azioni sia quello logico. Un uomo che, per la prima volta, compra un certo alimento ne potrà comperare più di quanto occorre per soddisfare i suoi gusti, tenuto conto del prezzo; ma una seconda volta rettificherà, almeno in parte, l’errore; e così via via finirà col provvedere precisamente ciò che a lui conviene. Noi lo consideriamo quando è giunto a quello stato. Similmente, se erra una volta nei suoi ragionamenti per conseguire ciò che desidera, li rettificherà ripetendoli, e finirà col renderli interamente logici.

2. Per tale modo abbiamo enormemente semplificato il problema, considerando solo parte delle azioni umane, ed assegnando, per giunta, certi caratteri ad esse; e tale studio sarà oggetto dell’economia politica.

3. Ma d’altra parte il problema è molto com-