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libro primo 49

edificata1. Potrebbe per altro sospettarsi forse che Verona, Trento e Vicenza non fossero nel testo di Giustino anticamente, ma per note marginali vi siano poi state intruse; poichè dove Paolo Diacono ( lib. 2, c. 23) riferisce [e pare da Giustino] gli stessi fatti, edificate da’ Galli non altre dice che Milano, Ticino, Bergamo e Brescia. Nè dee tacersi come non mancarono in Italia anche nell’età meno illuminante acuti ingegni che il vero e ’l falso discerner sapessero. Tristano Calco, per cagion d’esempio, nel primo libro della sua Storia Milanese, e si rise delle finte Origini di Catone che pur allora eran date fuori, e dell’attribuire tante fondazioni a Brenno, contra ciò che si può imparar da Polibio e da Tito Livio: rese egli però le città a’ suoi veri autori, e tra queste Brescia a’ Cenomani, agli Euganei Verona.

Non lascerem per ultimo di ricordare, come non pochi anche furono cui Verona parve nome Gallico. È assai che a costoro nome Gallico non paresse anche Roma, che poco se n’allontana. Ma Cortona ebbe pure il nome dagli antichi Toscani, Ancona l’ebbe da’ Greci, Cremona l’ebbe da’ Romani: e acciocchè di quest’ultima non si dubiti, per asserirla anche il Cluverio di nome Celtico, veggasi espressamente in Polibio (lib. 3, c. 40), come quando i Romani collocarono contra i Galli le due Colonie, l’una di esse nominaron Pia-

  1. Paolo Diacono non ha Verona, nè Vicenza, nè Trento.